Alcuni anni fa, ho iniziato un progetto fotografico chiamato “My RAI Friends”, documentando i volti dei miei colleghi attraverso l’obiettivo della mia macchina fotografica. Ogni scatto catturava un momento autentico, una storia vera, un’emozione genuina.
Oggi, ho intrapreso un nuovo viaggio creativo, esplorando le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale. Ho dato vita a una serie di ritratti femminili immaginari, ognuno con la propria identità e storia. Attraverso la tecnologia, ho potuto immaginare come questi volti sarebbero apparsi in diverse epoche storiche, sia in bianco e nero che a colori.
Questo progetto rappresenta un interessante contrasto con il mio lavoro precedente: dalla cattura di momenti reali sono passato alla creazione di storie immaginarie, dalla documentazione alla fantasia. Ogni volto generato dall’AI porta con sé una narrazione unica, un’identità che ho plasmato attraverso dettagli come l’abbigliamento d’epoca, le acconciature e le espressioni caratteristiche dei diversi periodi storici.
Questo esperimento artistico solleva interessanti riflessioni sul rapporto tra fotografia tradizionale e arte generata dall’AI, tra realtà e immaginazione, tra memoria e creazione. Come cambiano le nostre percezioni quando passiamo dalla documentazione di volti reali alla creazione di identità artificiali?
Ti piacerebbe condividere con me le tue impressioni su questo progetto nei commenti? Come pensi che l’AI stia cambiando il modo in cui creiamo e percepiamo l’arte del ritratto?