Renzi: “Sono d’accordo con Draghi quando dice che l’Italia ha bisogno di fare le riforme” poi prova a darsi un tono e continua: “ma il modo in cui le faremo lo decido io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione europea”.
E poi continua con il programma che gli hanno dettato con il tono di chi lo fa in dissenso del padrone.
Sono tecniche di comunicazione che ha imparato dal suo mentore Silvio Berlusconi, e che hanno una sola regola: ” non ha tanto importanza cosa dici, per gli italiani è importante come lo dici”. 

La risposta (concordata) del burattino toscano non si è fatta attendere troppo, in fondo a chi tira i fili non conviene molto  fargli perdere la faccia.

 

La sparata di Draghi di qualche giorno fa, per chi l’ha capita (siamo un popolo di beoti) era una vera e propria intimazione a lasciare la sovranità ad istituzioni sovranazionali che avrebbero avuto il compito di scriverci le regole in nome e per conto degli interessi dei grandi gruppi economici e bancari europei e mondiali.

Non è mica fortuna che il 10% possiede il 50% delle risorse del pianeta?

Tradotta nella mia lingua la sparata di Draghi puo avere un solo significato, sotto i nostri occhi è rimasto solo un teatrino, che va in scena quotidianamente dopo un ventennio di ladri alla cassa, per dargli la possibilità di mettersi in fuga e che si regge su un elettorato che ha paura di perdere i suoi piccoli orticelli, di fronte all’avanzare dell’elettorato del dissenso

Giornalisti e classe impiegatizia si sono spaventati di fronte all’avanzata del popolo viola, blu, turchese, rosa, grillini, scarafaggi e sticazzi dai coglioni smaciullati, da 50 anni di DC e 20 di banda bassotti.

Facevano muro solidale intorno al vecchio progetto basato sul “tirare a campare”, proprio come i “diccini” ai tempi di baffone, l’importante è che tutto resti com’è.

Si sono dati un gran da fare in questo anno, e starnazzavano e coccodavano nei corridoi, di tutte le aziende ed uffici pubblici contro il movimento 5 stelle.

Sono incazzato, ho passato un anno intero a pensare “perchè”?

E tutte le risposte non mi hanno convinto.

Tutte le volte (ho 50 anni, quindi ne ho viste davvero tante di quelle volte), che davvero si poteva ribaltare tutto, è successo qualcosa di inspiegabile a bloccare il cambiamento.

Il M5S poteva cambiare, bastava dire SI, appropriarsi dell’informazione e spiegare con il cucchiaino agli italiani quello che succedeva passo passo.

Invece no, la stampa tenuta alla larga, rifiuto di governare, accrocco tra pd e pdl, e adesso che insegui le farfalle del cazzo in aula mentre ti trombano la costituzione a loro uso e consumo.

La domanda è PERCHE’ ?

 

feliceiovino