Video molto bello

La concettualizzazione per il video è iniziata nel luglio del 2011 e ha iniziato la produzione a fine settembre. La storia segue una giovane donna che porta un fardello difficile e doloroso, trascinando ossessivamente dietro di sĂ© una grande bara di legno. Le sue intenzioni sono incerte, mentre incontra quattro spiriti lungo la strada – la Terra, il Deserto, gli Illuminati e i Devoti – come fari che guidano il suo cammino. Lo scopo finale del suo viaggio si rivela lentamente attraverso i suoi incontri con questi spiriti.

Il ruolo principale è stato volentieri assegnato a Rebekka KolbeinsdĂłttir, un’attrice di eccezionale talento e musicista versatile. L’entusiasmo e l’impegno di Rebekka per il progetto sono stati immediatamente evidenti e non c’è dubbio che “Fjara” sarebbe un video completamente diverso se non fosse stata coinvolta. Indossare un abito da sposa sottile a metĂ  novembre, a piedi nudi, tirare una bara quasi il doppio del peso attraverso il deserto islandese non è un compito facile.

L’intento originale era di girare il video e completarlo prima che “Svartir Sandar” fosse pubblicato il 14 ottobre, ma a causa della crescente complessitĂ  di queste ultime scene, del considerevole tempo necessario per la postproduzione e di alcuni dei periodi piĂą terribili e spiacevoli finora quel mese “Fjara” non fu completato fino all’inizio di gennaio. Per fortuna, abbiamo avuto il privilegio di lavorare con i membri estremamente entusiasti di SĂłlstafir, che sono sempre rimasti diversi passi avanti per assicurare che la produzione procedesse senza intoppi. Kolla JĂłnsdĂłttir ha prestato generosamente il suo tempo e la sua esperienza nella progettazione dei costumi e nel trucco, e Jakob Veigar Sigurðsson ha aiutato a trovare luoghi fantastici e assicurarsi che la squadra avesse dei posti dove stare.

Le riprese sono terminate a fine novembre, in una domenica mattina particolarmente memorabile e insolita. Con solo l’ultimo colpo rimasto, l’equipaggio arrivò alla cascata di SkĂłgafoss all’alba. Nel corso dell’ora successiva, la bara di legno da 70 kg fu portata in cima alla cascata, fissata con galleggiamento e una piccola videocamera impermeabile ContourHD, e accuratamente abbassata nell’acqua corrente. Con solo un cordino elastico e una corda legati intorno alla sua vita, il batterista dei SĂłlstafir Guðmundur Ă“li Pálmason, si avventò nell’acqua e tirò la bara al centro del torrente, a pochi metri dal bordo delle cascate. Fu citato in quel momento, dicendo “Non sono davvero nervoso per andare oltre, sono solo pronto a sbarazzarmi di questa cosa!”

Dopo quasi un’altra ora di preparazione e accurati aggiustamenti a metĂ  flusso, la bara finalmente raggiunse il bordo di SkĂłgafoss e precipitò in modo spettacolare verso il basso fino alla sua fine esplosiva. Con sorpresa di tutti, la macchina fotografica che avevamo attaccato alla bara è stata recuperata con successo ed è l’ultima foto ad apparire nel video.

I registi e la band desiderano ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti nella produzione di “Fjara” e spero che vi piacerĂ !

Otto – Dietro un vetro

otto #apogeorecords #newgeneration

Regia di Alessandro Freschi (Fré)
Soggetto di Lorenzo Campese
Prodotto da Simone Morabito e Stefano Bruno (Riva)
Mix: Matteo Cantaluppi
Mastering: Giovanni Versari
Label: Apogeo Records/New Generation
Testo e musica: Lorenzo Campese

Ascolta su Spotify: https://spoti.fi/2KPGvcn

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Alessandro Bellomo: batteria e cori
Andrea Verde: chitarra elettrica
Marco Maiolino: basso
Lorenzo Campese: voce, synth
Stefano Bruno: tastiere
Simone Morabito: cori

Le attiviste di Ni una menos non ci stanno e dicono che è stata “Violata, torturata ed esposta impiccata come un trofeo”

Dopo aver partecipato alle prime manifestazioni di protesta per il rincaro dei biglietti della metro, Daniela Carrasco, artista di strada di 36 anni, nota come “El Mimo”, è stata trovata impiccata lo scorso 20 ottobre in uno dei quartieri periferici di Santiago del Cile.

Ma il rapporto del medico legale e le dichiarazioni della Procura (che ha avviato un’indagine ancora in corso sulle cause e circostanze della sua morte), consegnate alla famiglia 3 giorni dopo il suo ritrovamento, Daniela Carrasco sarebbe morta per soffocamento per impiccagione e sul suo corpo non ci sarebbero lesioni fisiche attribuibili a violenze sessuali. Tutto questo farebbe propendere per un caso di suicidio.

Questa ipotesi è stata immediatamente respinta dalla coordinatrice di “Ni Una Menos – Chile” che, pochi giorni dopo la morte del mimo, aveva dichiarato che “Daniela è stata violentata, torturata, nuovamente violentata fino al punto di toglierle la vita”, e dalla rete di attrici cilene che avevano denunciato che Carrasco “è stata rapita dalle forze militari nei giorni della protesta il 19 ottobre” e avevano fatto un appello al governo e alla ministra Isabel Pla affinchĂ© fosse fatta luce sulla morte dell’artista di strada e su altre 12 denunce di violenza sessuale da parte delle forze dell’ordine.

Questa notizia è arrivata in Italia con un mese di ritardo, condivisa inizialmente sui social nella versione dell’artista di strada “torturata e uccisa dalla polizia cilena”, rilanciata da gruppi come “Non Una di Meno”

No matter what you are going through, always remember that you are loved, you are unique and you are special.

If you are a child and are being bullied at school or anywhere else, this song is for you.
You are brave.
Bullies are just people who are jealous, bored, or insecure.
If you are feeling down, talk to someone you trust.

If you are an adult and have been bullied by life, (like I have), this song is for you, too.

No matter your age, religion, ethnicity, please always be your authentic awesome self and don’t let anyone tell you that you aren’t good enough.
Stand up for what you believe in and do what’s right for YOU.

LOVE,
-Ada

Thanks Daniel A. Recinos for helping me create this video!