Spaceman

Ci siamo!!! E’ arrivata la digitalizzazione (15 anni dopo)!! Con la felicità nel cuore provo ad immaginare la rivoluzione che  porterà in ogni ambito, la velocizzazione di ogni procedura, l’annullamento delle distanze, la totale abolizione della carta, lo sharing delle idee, la comunicazione. Poi l’atroce realtà. Il problema è : come conservare i piccoli centri di potere acquisiti durante il jurassico e che ha impedito finora con effetti devastanti il passaggio? Come conservare i piccoli privilegi sulle informazioni, eludendo nella sostanza la ratio del passaggio al digitale, che pone l’uomo al centro della conoscenza? Così ci si imbatte nell”‘informatizzazione ad orticelli” che ha l’unica preoccupazione di preservare i privilegi acquisiti da alcuni soggetti ai danni di altri. E qui ci si scontra con le varie mission aziendali, perchè quel tipo di digitalizzazione non eleva i lavoratori, con i derivanti vantaggi per l’azienda, ma è una mera operazione di facciata, che non porterà benefici, se non ad alcuni soggetti, appartenenti ai gruppi dominanti,  nella gran parte dei casi rimasti al “digital-jurassic”.
Quindi è tutto un lavorio di accounts, privilegi che vanno da administrator a guest, secondo l’anzianità, il rango, le amicizie, le parentele…. ovviamente quando sei “guest” non sei nessuno. Si proprio come nella “fabbrica di Fantozzi”, disposta in piani, attici e superattici, in piena era di digitalizzazione, occorre ancora fare chilometri con una carta in mano o un supporto di qualsiasi tipo,  perchè per acquisire dati devi avere una mansione che appartiene al passato.
Mentre fuori il mondo scorre ai ritmi della digitalizzazione, quella vera, dove acquisire  o cancellare i propri dati è la normale mansione che svolgono tutti. La vera domanda è: smetteranno di pensare come se fossimo negli anni 60? Lo scopriremo solo vivendo.

Bitter Sweet Symphony e l’avidità dei Rolling Stones

Tra i titoli di coda di un film ritrovo Bitter Sweet Symphony, un singolo del gruppo rock inglese The Verve.
Sotto il titolo del brano i compositori: Mick Jagger e Keith Richards.


Non potevo crederci, cosi ho fatto un po di ricerche su google e mi sono imbattuto in una delle più grandi ingiustizie della storia del Rock. La paternità dell’opera è stata data alle due pietre rotolanti da un giudice. Cosi cerco su YT e mi imbatto nella fonte del plagio, la canzone The Last time dei Rolling Stones.


Ma non rilevo alcuna somiglianza. Dopo un ulteriore ricerca trovo una versione della canzone in The Rolling Stones Songbook della The Andrew Oldham Orchestra.

L’arrangiamento di Andrew Oldham Orchestra, una cover, non lascia dubbi, gli archi che caratterizzano Bitter sweet symphony e The Last time in questa versione orchestrale al minuto 1,40 sono identici, anzi sono un vero e proprio  campionamento.
Sulle prime ho pensato ai Verve come a dei truffatori o a dei pazzi, ma non mi sono dato per vinto ed ho continuato a scavare. Ed è venuto fuori che i Verve avessero acquistato i diritti di quel campionamento di 5 secondi dalla Decca.
Il tutto finì tra le mani di un giudice che assegnò con una sentenza la paternità della musica al duo Jagger-Richards, non tenendo conto del resto, insomma 5 note che potevano essere cambiate tranquillamente con altre cinque e che alla fine avrebbero dato un risultato simile come fanno praticamente tutti, lasciando inalterata la composizione. Quindi bastava cambiare una di queste note (mi sol mi fa re fa sib fa sib la fa la) per non avere alcun tipo di problema non chiedendo alcuna autorizzazione, così come fan tutti.
Invece i ragazzi hanno chiesto l’autorizzazione a non essere divorati nella vasca degli squali. E gli squali, si sa, quando sentono l’odore del sangue non guardano in faccia a nessuno, e così una cover insignificante di una canzone degli stones, diventa un successo planetario, fruttando  milioni e milioni di sterline in diritti,  un piatto succulento che i paladini del Rock&Roll che disprezzavano il vile denaro,  non si sono lasciati sfuggire acquisendone la proprietà in un aula giudiziaria.

Sembra che Richard Ashcroft, la voce dei Verve, quando esegue il brano nei suoi concerti, lo annunci ironicamente come la migliore canzone mai scritta dagli Stones, e di essere felice di contribuire all’acquisto di medicinali per Jagger e Richards.

Solo oggi riguardandolo dopo mesi mi sono reso conto di quello che avevamo realizzato. Abbiamo trasformato l’entusiasmo intorno ad una festa in un film con tanto di soggetto e sceneggiatura, (chi ne mastica sa di cosa parlo).
Gli attori,  moltissimi di loro non avevano mai recitato prima,   si sono prestati con grande impegno, cosi come tutti coloro che hanno collaborato nell’allestimento dei set, gli abiti oggetti di scena. Un grazie immenso a tutti loro.

ah dimenticavo Gabriel ha solo 19 anni 🙂 !!

Vene e vvà, musiche hip hop che si fondono con quelle reagge, viene descritto come un brano di “denuncia sociale che non grida allo scontro ma si rifà a dei valori etici e morali”: Rocco rappa di un “sistema corrotto” che non può cambiare, parla dei morti agli stadi, del tempo sprecato guardando lo smartphone in metro (“Questa gente guarda lo schermo e non si parla mai”), del terrore delle notizie tragiche trasmesse dal telegiornale e della “politica cattiva”. Addirittura viene chiamato in causa “un signore su un isola”, ovvero il mito Bob Marley, la voce di Kingston Town, “le cui parole facevano politica”. Insomma, Rocco viene trasmettere un messaggio di positività e speranza:  “Ogni dolore scompare, è un processo naturale”.

NUOVO ESTRATTO PER IL RAPPE R NAPOLETANO TUEFF DAL SUO DISCO, FINALISTA ALLE TARGHE TENCO COME MIGLIOR ALBUM IN DIALETTO, “MY RAPLOSOPHY” CON L’ETICHETTA SUONI DEL SUD DISTRIBUITO DALLA FULL HEADS.

QUESTA VOLTA IL VIDEO, DEL REGISTA DOMENICO BORE DELLA BORECREATIVE, E’ DELLA TRACCIA NUMERO CINQUE DEL LP “ ‘O STUPIDO” CHE VEDE IL RAPPER NAPOLETANO PASSARSI IL MIC CON IL RAPPER NOLANO ALFONSO GRECO ALIAS RAMETTO E CON IL BENEVENTANO SHARK EMMECI ALL’ANAGRAFE FABIO FALLARINO. LA MUSICA DAI SUONI FUNK E’ DELLO STESSO TUEFF CON LE TASTIERE DI LINO PARIOTA, DA UN TONO ALLEGRO CHE PERMETTE AD I TRE RAPPER IN MODO IRONICO MA PUNGENTE DI RACCONTARE QUEI PERSONAGGI CHE TUTTI POSSONO INCONTRARE OGNI GIORNO SULLA PROPRIA STRADA, QUELLI CHE SI CREDONO DI SAPERE SEMPRE TUTTO MA CHE ALLA FINE SI RIVELANO “STUPIDI”. TUEFF USCIRA’ CON ALTRI SINGOLI DEL SUO DISCO DA SOLISTA ED INTANTO E’ A LAVORO PER IL NUOVO DISCO“SCIENZA E COSCIENZA” COME “USN UNDERGROUND SCIENCE NAPLES” GRUPPO DI CUI FA PARTE.

IL NUOVO VIDEO DI TUEFF “‘O STUPIDO” NUOVO ESTRATTO DAL DISCO “MY RAPLOSOPHY”
RAP: TUEFF – RAMETTO – SHARK EMCEE
BEAT: TUEF
TASTIERE: LINO PARIOTA
PRODUZIONE E POST PRODUZIONE VIDEO: BORECREATIVE
REGIA E RIPRESE: DOMENICO BORE
MONTAGGIO E CPGRAFICA: DOMENICO BORE
ETICHETTA: SUONI DEL SUD
DISTRIBUZIONE: FULL HEADS
MIX E MASTER: GIANNI BLOB