Spaceman

Il 20 e 21 febbraio, presso l’Alta Corte di Londra, si aprirà la fase cruciale dell’udienza di Julian Assange. In questa determinante udienza si cercherà di stabilire se il fondatore di WikiLeaks, attualmente detenuto nel carcere di Belmarsh dal 2019, sarà estradato negli Stati Uniti.

Questo è un suo post del 2007:

“Ogni volta che assistiamo a un’ingiustizia e non agiamo, alleniamo il nostro carattere a essere passivo in sua presenza e quindi alla fine perdiamo ogni capacità di difendere noi stessi e coloro che amiamo. In un’economia moderna è impossibile isolarsi dall’ingiustizia.
Se abbiamo cervello o coraggio, allora siamo benedetti e chiamati a non sprecare queste qualità […] Se possiamo vivere solo una volta, allora che sia un’avventura audace che attinga a tutti i nostri poteri. Che sia con persone simili a noi di cui possiamo essere orgogliosi. Lasciamo che i nostri nipoti si divertano nell’ascoltare l’inizio delle nostre storie ma che scrivano il finale nei loro occhi erranti.
L’intero universo o la struttura che lo percepisce è un degno avversario, ma per quanto mi sforzi non posso sfuggire al suono della sofferenza. Forse da vecchio troverò conforto nel girovagare parlando gentilmente con gli studenti nelle sere d’estate e accetterò la sofferenza con spensieratezza. Ma non ora; gli uomini nel fiore degli anni, se hanno delle convinzioni, hanno il compito di agire in base ad esse”.

Julian Assange, 2007

Il Contributo di Maurizio Capone:

Free Assange! Napoli – Maurizio Capone – ‘O Sanghe è Sanghe

Free Assange! – Napoli – Massimo Ferrante – Bella ciao

All’inizio del XIX secolo, un autore desideroso di mantenere l’anonimato dà vita a un romanzo storico ambientato nel 1400 a Roccarainola. Per quasi due secoli, questa preziosa opera rimane confinata tra le mani di pochi privilegiati. Tuttavia, l’eccezionale Domenico Capolongo, decide di riportarla alla luce, ristampandola e rendendola accessibile a un pubblico più ampio. La trama avvincente, arricchita dalla maestria dell’autore anonimo, offre una dettagliata panoramica sui luoghi e sui personaggi storici, con alcune modifiche agli eventi al fine di rendere la storia ancora più accattivante per il lettore.

Questa narrazione straordinaria merita non solo di essere tramandata attraverso le generazioni, ma di avere un peso maggiore nella considerazione popolare, cosa che non è ancora avvenuta, e auspico che quest’anno si possa finalmente compiere tale nobile compito di diffondere e preservare questa storia affascinante.

Al centro di questa straordinaria vicenda emerge la figura tanto dibattuta di Lucrezia D’Alagno, figura chiave che, secondo la narrazione, sarebbe nata a Roccarainola insieme ai suoi fratelli. Qui, tra le lussureggianti terre adatte alla caccia con i rapaci, avrebbe incrociato il destino con Alfonso, durante una delle sue giornate trascorse nel territorio. Non solo Roccarainola avrebbe assistito a questo incontro, ma avrebbe visto crescere Lucrezia, destinata a diventare nei successivi dieci anni la regina “di fatto” del Regno di Napoli. Nonostante il suo status di regina, la sua nascita a Roccarainola la rende, in ogni senso, una figlia della città, prima di trasferirsi a Torre Octavia e Castel Novo (Torre Annunziata e Napoli).

Tuttavia, ogni anno la rievocazione della storia si interrompe prima della morte di Alfonso, un evento cruciale che sottende l’inizio della saga del Romito di San Donato. Quest’anno, l’auspicio è di svelare l’intero racconto, portandolo alla luce e rendendolo accessibile a tutta la cittadinanza, in modo da immergersi completamente nelle vicende che hanno plasmato la storia di Roccarainola e dei suoi illustri personaggi.