I Bombay Bicycle Club sono una band indie rock londinese formatasi nel 2005.
La band si è formata nel quartiere di Crouch End, nella parte nord di Londra, ed è composta da Jack Steadman (voce, prima chitarra e occasionalmente basso), Jamie MacColl (chitarra, basso e seconda voce), Sure de Saram (batteria e cori) ed Ed Nash (basso e tastiere). Il nome iniziale del gruppo, composto agli albori dai quindicenni Steadman, MacColl e Saram, era The Canals. Successivamente, una volta cambiato il nome, partecipano al concorso Road to V che vincono. Decidono comunque di realizzare il primo album per un’etichetta piccola, la Mmm. Così nel 2007 esce The boy I used to be, l’EP di debutto. A questo segue un altro EP, How we are.
Il sound ricalca la tradizione indie rock britannica degli anni 2000. Dopo il diploma viene realizzato il loro primo LP, ossia I had the blues but I shook them loose, pubblicato il 6 luglio 2009. Questo album ha raggiunto, dopo soli 12 giorni dalla pubblicazione, la 46ª posizione tra i dischi più venduti della settimana nel Regno Unito.
Il secondo album, Flaws è stato pubblicato il 12 luglio 2010. Il terzo album, A Different Kind of Fix, è stato pubblicato il 26 agosto 2011 . È stato anticipato di qualche mese dal singolo Shuffle.
Il quarto album So Long, See You Tomorrow a gennaio 2014 è stato anticipato dal singolo Luna.
Nel gennaio 2016 la band annuncia tramite il proprio canale Instagram di non voler più continuare a fare musica insieme dicendo che “dopo 10 anni passati insieme a fare musica,abbiamo pensato che fosse ora per tutti noi di provare qualcosa di nuovo”, ciò avrebbe permesso a Jack Steadman e Ed Nash di poter lavorare ai loro progetti da solisti.
Nel gennaio 2019 la band annuncia di aver cessato definitivamente il loro periodo di pausa durato tre anni.
Il 27 agosto 2019 la band rilascia il primo singolo Eat, Sleep, Wake (Nothing but You) che avrebbe anticipato l’uscita del loro quinto album in studio Everything Else Has Gone Wrong, prevista per il 17 gennaio 2020.
Colours I can’t see Lost in my mind Lost out at sea Something wasn’t right Looked straight through us Only saw me Do we lose it all? Floating or in fall Know it was my fault Always seem to runCan we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now?I feel like I lost someone Who was always there for me I’m not helping this undoing Think it’s time I start to bleed Woke myself up, chose to see To found out the things you need Now know well Know wellCan we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now?Sea and fire, sea and fire Sea and fire, sea and fire Sea and fire, sea and fireOh, how I let you, let you down I’m sorry for the absence I’m sorry for the pain I caused you Sorry for the absence I’m sorry for the pain I caused youCan we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now? Can we wake up now, now, now, now, now?
TestoOoh, stopOoh Ooh With your feet on the air and your head on the ground Try this trick and spin it, yeah Your head will collapse But there’s nothing in it And you’ll ask yourselfWhere is my mind? Where is my mind? Where is my mind? Way out in the water See it swimmingI was swimming in the Caribbean Animals were hiding behind the rock Except the little fish Bump into me, swear he’s Tryin’ a talk to me, say wait waitWhere is my mind? Where is my mind? Where is my mind? Way out in the water See it swimmingWith your feet on the air and your head on the ground Try this trick and spin it, yeah Your head will collapse If there’s nothing in it And you’ll ask yourselfWhere is my mind? Where is my mind? Where is my mind? Way out in the water See it swimmingOoh With your feet on the air and your head on the ground Try this trick and spin it, yeah Ooh Ooh Ooh OohOoh
Il suo esordio al Cantagiro è letteralmente traumatico. Durante le varie esibizioni, nelle quali presenta la canzone Lei (non è per me), Dalla è oggetto di lanci di ortaggi e derrate alimentari. Gino Paoli ricorderà l’accaduto in un’intervista del 1979: «Fu un fiasco di rimarchevoli proporzioni: ogni sera raccattavamo una buona dose di fischi e di pomodori, uno spettacolo nello spettacolo, che durò quanto la manifestazione. Lucio, in ogni modo, si mostrò veramente un duro e non si lasciò abbattere».
Con barba
Con mantello e coppola
Lucio Dalla – Sylvie (1970)
Lucio Dalla – Nuvolari
Lucio visto da Pezzoli e Paoli
Lucio Dalla si confessa
Lucio Dalla « Ma sì, è la vita che finisce / ma lui non ci pensò poi tanto, / anzi si sentiva felice / e ricominciò il suo canto… » (Lucio Dalla, Caruso) La “confessione” di Lucio dalla che ascoltiamo in questo video è una delle piu’ interessanti e commoventi che esistano ,registrate in video . Siamo nel 1980 , a Genova ,appena prima del concerto al Palasport, in una tournè che lo sta portando in giro per l’Europa e dal quale sta riscuotendo un notevole successo di pubblico , dopo un periodo poco felice… Iniziamo dal set: è estate piena ,Lucio è in canottiera e bermuda , molto coule e deconcractè ,seduto sul lavello della sua station Wagon ,malamente attrezzata a camper, mette in mostra anzi esibisce e spesso gratta la sua stupenda e naturale pelliccia di pelo nero ed irsuto, fuma con il bocchino e getta la cenere oltre una fantomatica tendina del finestrino aperto. Malgrado il caldo terrificante, Lucio ha in testa il suo immancabile zucchetto di lana bleu ,(non ha ancora adottato il suo volutamente sgangherato parrucchino color marroncino ), sorseggia del vino rosè da un bicchiere di plasica . Siamo ben lontani dagli ovattati e lussuosi camerini dei teatri televisivi La macchina – camper è per strada e dai finestrini arrivano dei rumori piu’ improbabili. Lucio va a ruota libera , parla di sè , dei suoi sentimenti ,del suo carattare narciso, dice anche di trovarsi a disagio di fronte a situazioni ufficiali e quindi dichiara il suo disagio anche al suo intervistatore, che lui definissce piu’ volte formale e che incita , senza successo, ad uscire da questa maschera di ufficialità, per mettersi in gioco , sul lalto personale . Cerca di fargli una descrizione sommaria dei suoi precedenti , perfino gli strizza spessimo gli occhi ammiccanti , si esibisce in tipici esercizi di gola di sua recente memoria e che a noi ricordano molto da vicino “Nuvolari” o piuttosto la semplice giungla …ma tutto senza successo ,rispetto al suo impassibile intervistatore ! I contenuti di questa divertente “confessione” che noi, oggi , con il senno del poi , definiamo abbastanza commovente, li lasciamo giudicare a voi . Lucio Dalla, musicista di formazione jazz, è stato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani di sempre[2]. Alla ricerca costante di nuovi stimoli e orizzonti, si è addentrato con curiosità ed eclettismo nei più svariati generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale]. Autore inizialmente solo delle musiche si è riscoperto, in una fase matura, anche paroliere e autore dei suoi testi[Nell’arco della sua lunghissima carriera, che ha raggiunto i cinquant’anni di attività, ha sempre suonato da tastierista, sassofonista e clarinettista, sua grande passione fin da giovanissimo. La sua copiosa produzione artistica ha attraversato numerose fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini dell’Opera e della musica lirica .Inoltre è stato un autore conosciuto anche all’estero ed alcune sue canzoni sono state tradotte e portate al successo in numerose lingue. Poiché il cantautore non ha lasciato testamento, la sua eredità viene divisa tra i suoi cinque cugini di primo grado, a cui spetterà anche la decisione finale sulla fondazione in suo nome. In mancanza di una precisa volontà testamentaria, Marco Alemanno, compagno di Dalla e residente nella sua stessa casa da diversi anni, non ha legalmente diritto a parte di essa, stimata approssimativamente in 100 milioni di Euro e composta da: diritti d’autore su 581 canzoni (validi fino a 70 anni dalla morte dell’autore, ovvero fino al 2082), l’abitazione di 2400 metri quadrati in via D’Azeglio 15 a Bologna (probabile sede della fondazione, se i parenti decideranno di farla), la villa in Sicilia e alle Isole Tremiti e altri beni immobili ,come l’appartamento a Urbino e alcuni terreni in Abruzzo, una barca e le quote di partecipazione di due società. In occasione del Festival teatro canzone Giorgio Gaber svoltosi nel luglio 2012 alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, durante il quale alcuni momenti sono stati dedicati al ricordo di Lucio Dalla, le Fondazioni Gaber-De Andrè hanno promosso un appello agli eredi dello stesso Dalla, affinché al più presto si possa procedere alla costituzione della Fondazione a lui intitolata. L’appello è stato sottoscritto da oltre 80 personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo
Lucio Dalla – Com’è profondo il mare
Prodotto da Alessandro Colombini e Renzo Cremonini, l’album è stato registrato negli studi RCA di Roma, con tecnico del suono Maurizio Montanesi, e negli Stone Castle Studios di Carimate, con tecnico del suono: Ezio De Rosa. È il primo disco in cui Dalla è autore anche dei testi. La canzone Treno a vela cita implicitamente i Krisma nella strofa che recita: «Poi c’è gente che viene dal Veneto / per vedere il cantante Patrizio / e il suo porno comizio», in riferimento al periodo in cui i Krisma, ancora con il nome Chrisma, frequentavano il genere della sexy disco