Conversion, software version 7.0
Looking at life through the eyes of a tire hub
Eating seeds as a pastime activity
The toxicity of our city, our cityYou, what do you own the world?
How do you own disorder? Disorder
Now somewhere between the sacred silence
Sacred silence and sleep
Somewhere, between the sacred silence and sleep
Disorder, disorder, disorderMore wood for their fires, loud neighbors
Flashlight reveries caught in the headlights of a truck
Eating seeds as a pastime activity
The toxicity of our city, of our cityYou, what do you own the world?
How do you own disorder? Disorder
Now somewhere between the sacred silence
Sacred silence and sleep
Somewhere between the sacred silence and sleep
Disorder, disorder,…

Bio

I System of a Down (conosciuti anche con l’acronimo SOAD) sono un gruppo musicale alternative metal statunitense, formatosi a Los Angeles nel 1994. Il gruppo è composto da Serj Tankian (voce, tastiera), Daron Malakian (voce, chitarra), Shavo Odadjian (basso) e John Dolmayan (batteria). Tutti e quattro i membri discendono dai superstiti del genocidio armeno del 1915, di cui parlano in molti brani.

Si fanno notare per le numerose influenze stilistiche, ma anche per l’impegno sociale e politico. Insieme al chitarrista Tom Morello guidano l’organizzazione non a scopo di lucro Axis of Justice,[2] che riunisce associazioni politiche, fan e musicisti di varia estrazione per difendere la giustizia sociale. Hanno venduto più di 20 milioni di dischi in tutto il mondo.

Dal 2006 al 2010 il gruppo non è più stato attivo e se ne è più volte vociferato lo scioglimento, ma è tornato sulle scene musicali a partire dall’estate 2011, partecipando a diversi tour mondiali.

System of a Down – Wikipedia

Sono trascorsi 29 anni dal giorno in cui abbiamo assistito a un’altra eclatante dimostrazione di impotenza da parte dello Stato di fronte alla Mafia. Un atto di arrogante forza senza precedenti, un monito diretto alla Politica, alla Magistratura e alle forze di Polizia. Il mostruoso connubio tra le mafie e la politica cercava la sua legittimazione, agendo con il suo stile distintivo.

Con quell’esplosione di un tratto di autostrada svanivano tutte le nostre speranze di vivere in uno Stato libero. Quell’epoca è stata segnata dal “processo alla politica italiana”, con tutto l’apparato costituzionale messo sotto accusa. Il parlamento era svuotato dagli avvisi di garanzia per corruzione e finanziamenti illeciti ai partiti.

Nel frattempo, a Palermo, durante il “Maxi processo alla Mafia”, venivano inflitti decine di ergastoli ai boss mafiosi, che nei decenni precedenti si sentivano al sicuro grazie alle protezioni offerte dagli americani durante l’occupazione e dai favori politici della Democrazia Cristiana in cambio di consensi elettorali.

Sebbene molti omicidi rilevanti fossero stati compiuti in modo quasi silenzioso nei decenni precedenti, come agguati mortali a magistrati, militari e forze dell’ordine, l’assassinio di Falcone e le stragi pianificate nei mesi successivi dovevano fare rumore. Dovevano far capire allo Stato che la mafia era potente e poteva colpire ovunque e in qualsiasi momento.

Solo la fortuna evitò una strage allo Stadio Olimpico durante la partita Lazio-Udinese: i telecomandi delle bombe piazzate in un’auto non funzionarono. Altrimenti, avremmo allungato notevolmente la lista delle vittime innocenti delle mafie.

Con il “senno di poi”, abbiamo compreso che da quelle stragi sono nati i governi e gli assetti costituzionali successivi. Abbiamo dovuto accettare quella che i giuristi definiscono “Costituzione Informale”, basata sulle decisioni contingenti del potere esecutivo, che da un lato nascondeva i suoi legami con le mafie, ma dall’altro cercava di migliorare l’assetto normativo intorno ai mafiosi.

Negli ultimi anni sono emerse molte verità sulla “Trattativa Stato-Mafia”. Molti protagonisti di quell’epoca sono ancora attivi, con il concreto rischio di ritornare al potere. La cosa più inquietante è che per anni e forse ancora oggi la verità su questi fatti è stata considerata un’ “opinione politica”, fino a quando non è divenuta un atto giudiziario, anche se oggi potrebbe sembrare irrilevante a causa del tempo trascorso.

L’Italia tende a dimenticare velocemente, e con una certa inclinazione verso il razzismo xenofobo-religioso, potrebbe rilegittimare figure come Hitler, Mussolini, Riina e Provenzano, persino Berlusconi (che sta risalendo nelle preferenze). Tutto ciò senza dimenticare di celebrare i martiri della Repubblica.


Pat Metheny Group – Last Train Home

C’è poco da dire, Last train home è una pietra miliare della musica contemporanea. La sensazione è sempre la stessa mentre le armonie ti lasciano intravedere scenari bellissimi, tramonti, spiagge bellissime, sorvoli, amori felicissmi e disinvolti, ti ricorda che c’è un ultimo treno che ti riporta a casa. Ed è proprio questa la magia di Pat, Lyle e Company, la consapevolezza che la felicità è un sentimento estremamente passeggero e che alla fine c’è sempre un treno che ti riporta a casa, nel mondo reale.
Nel corso degli anni ogni volta che l’ho riascoltata mi ha sempre dato sensazioni diverse, ma il senso di precarietà è sempre lo stesso, una felicità che vorrei che non finisse, ma dopo 9 minuti anche Last train home finisce, come tutte le cose confermandone l’assoluta temporaneità.

Pat Metheny, Lile Mays

E’ da un po’ di tempo che non scrivevo musica, ieri avevo davanti la mia master keyboard che mi chiamava, in poche ore ho buttato giù questo piccolo arrangiamento, alla Stephen Slacks 😀 , dentro c’è la mia voglia di mettermi davanti al mare con una sdraio e buttarmi alle spalle questo periodo di grande incertezza.
Lo so non è la V di Beethoven, faccio del mio meglio, ma soprattutto focalizzo uno stato d’animo e lo trasformo in musica. A me oggi piace, domani non so. 😀