Bartolomeo Pepe (Napoli, 3 novembre 1962) è un politico italiano.

Tra le 12000 cose che non avrei mai sospettato facendo il “grillino” agli inizi c’è quella di aver dovuto votare successivamente per personaggi simili. Questa è stata la vera grande debolezza del movimento. E’ quella cosa che poi ti fa guardare con sospetto l’altro attivista, che instaura una sorta di polizia interna, spesso sostenuta proprio da questi personaggi, che hanno l’unica grande dote di trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto, essendo motivati da ambizione personale smodata, vincono tutte le competizioni contro coloro che guardano la politica come mero fenomeno di partecipazione ed indirizzo.
Alla fine ti ritrovi questi personaggi a rappresentarti che non corrispondono affatto al tuo ideale di politico.
Queste sono state le dinamiche dei meetup, dove al grido di uno vale uno, gruppetti ben organizzati e numerosi, hanno prevalso su chi credeva nel cambiamento.
Molti degli “eletti” se non sono passati ai gruppi misti, hanno smesso di dialogare con i gruppi che li hanno nominati, non rispondono piĂą al telefono, non ricambiano il follow su twitter, hanno smesso di accettare amicizie sui profili facebook.
Qualche anno prima sedevamo allo stesso tavolo a raccontare il nostro sogno di un paese libero da corruzione, criminalitĂ , giusto ed equo.
Bartolomeo Pepe è un simbolo, ed è uno dei tanti, partito dalle scie chimiche e finito in parlamento, per poi dileguarsi in altri gruppi politici.


Qui è in Corea del Nord con Antonio Razzi nel 2017, me l’ero perso.
Quando si doveva massacrare il movimento è diventato una leccornia per tutti i giornalisti.

“Dittatura in Corea del Nord? Me pare na strunzata”

Qui collega i vaccini all’autismo, e alla mafia.

Propaganda Salvini

Indovinate un po chi cavalca l’onda della psicosi corona virus che in ITalia sta dilagando? Matteo Salvini ovviamente, il manipolatore di disperazione, il creatore indiscusso di caos. Per Matteo l’unica cosa importante è fare qualche voto in piĂą, del resto non gliene frega niente. Oggi mi sono imbattuto in uno dei suoi post terroristici su twitter. Ha sentito parlare della nuova influenza il corona virus ed ha trovato un ottima occasione per fare un po di terrorismo psicologico sulle menti nude dei poveri italioti, che dal tubo catodico di Silvio sono passati direttamente allo smartphone di Matteo (il passo è breve).
Matteo si sa, riesce ad essere comunista, fascista, tutto quello che vuoi tu l’importante è fare engagement (è un figlio di Mike, in un altra vita faceva televendite con le pentole).
E’ un po come un famigerato sindaco delle mie zone che tiene ancora accese le lampadine di natale per il paesino (siamo quasi a febbraio) in barba ai canoni del risparmio energetico, per mera demagogia e megalomania (ultimamente si è fatto premiare come miglior sindaco da un giornale locale online irpino, si farebbe uccidere per un passaggio in tv (o pagherebbe il doppio della normale tariffa non dovuta).
gli italioti hanno l’anello al naso, Silvio Docet.
#mavevulitescetĂ ?

Bersani: “noi faremo la parte del Partito dell’Alternativa di Governo”.

Bersani: “noi faremo la parte del Partito dell’Alternativa di Governo”.
L’ho gia sentita questa.
Significa: “continueremo a tenere gli occhi chiusi sulla grande “anomalia democratica Italiana”.
Io non credo, a questo punto, che dopo 15 anni (dove ha governato solo 4 anni), la cosiddetta
opposizione, non abbia capito che senza togliere dalle mani di Silvio il monopolio
dell’informazione televisiva e attivare una seria politica antitrust, le sorti dello Stato sono
segnate, e la deriva autoritaria è inevitabile.
Io ormai sono convinto della “collusione”, del Partito (PD) che si erge ad unica alternativa allo straripante (grazie a loro) potere di Berlusconi.
Ho già sentito anche la faccenda della demonizzazione di Silvio: tutto il mondo si è accorto della nostra emergenza democratica, ogni giorno centinaia di testate giornalistiche versano fiumi di inchiostro sulla nostra raccapricciante situazione, ma la nostra opposizione non batte un ciglio.
Posso citare migliaia di episodi dove questa mia affermazione viene ampiamente confermata, come ad esempio la faccenda del voto sullo scudo fiscale (un vero e proprio regalo alla criminalitĂ  organizzata, ed ai “colletti bianchi” che muovono i fili del PD), oppure le 258 pagine di
programma sottoscritto da milioni di elettori alle scorse primarie del quale non è stato attuato un solo rigo (la sinistra “radicale” è stata fatta fuori da Veltroni e soci, perchè chiedeva a gran voce l’applicazione di quel programma).
“Il nuovo PD guarda al centro”. E’ questo il vero problema.
Qui nessuno è comunista. Io sono un liberale. Ed è proprio per questo che sappiamo che nessuna posizione di monopolio o dominante sul mercato,
soprattutto in tema di informazione e specialmente quando tutto questo potere viene riversato direttamente in politica, siamo di fronte ad un vero e proprio colpo di stato che l’opposizione finge di non vedere.
Con Berlusconi, non è stato mai tempo per fare “opposizione soft”.
Nei pochi anni in cui non è stato al potere ci ha insegnato che tutte le armi sono lecite.
Sbraita, è ossessivo, lancia un unico messaggio: dimissioni ed elezioni.
E’ arrivato anche a pensare di piazzare “donnine” (che lui chiama cash), nei letti di senatori che reggevano la “risicata” maggioranza di Prodi.
Sinceramente, sono stanco di questa Repubblica delle Banane, e questa opposizione non è altro che l’altra faccia della stessa medaglia di Silvio Berlusconi.
Il PD ha i suoi comitati d’affari, le stesse beghe, ed è disegnato immetricamente al PDL.
Il PD ha una sola funzione: togliere dai pasticci Silvio Berlusconi nei momenti difficili per qualche mese, finche la gente dimentica (con lavaggi quotidiani del cervello con Mediaset e Rai), per poi riacclamarlo come salvatore alle elezioni successive.
Ho visto questo schema gia troppe volte. Non capire è da veri idioti.