Charlie Puth è diventato famoso con la canzone ha raggiunto la fama mondiale grazie al singolo See You Again, colonna sonora del film Fast & Furious 7, per il quale viene nominato ai Golden Globe, ai Grammy Award, ottenendo un Critics’ Choice Award alla miglior canzone.
Tutti li definiscono “il duo italiano più contemporaneo e più brillante del momento”, hanno ragione: Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, entrambi attori, registi e drammaturghi, sono l’orgoglio della prosa italiana, la coppia artistica che tutti i teatri vogliono e che il pubblico adora. La loro fama in un ambiente in cui non esistono i famosi – il teatro non è Hollywood, si sa – i loro continui tour italiani e internazionali e la collezione di premi fra cui due Premi Ubu (rispettivamente come Miglior Novità Italiana per lo spettacolo Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, 2014 e a Daria come Miglior Attrice nello spettacolo Reality, 2012) non hanno intaccato la bellezza umana di questa coppia artistica, sempre desiderosa di stare in mezzo alla gente e di fare chiacchierate brillanti, senza spocchia o atteggiamenti di facciata tipici di un certo ambiente teatrale.
Scriviamolo sopra i muri mentre piove e balliamo nudi, e sta piovendo mentre ballo nudo, perchè il mio Sud non è fatto di monarchi, di briganti, di valige di cartone, di bastimenti che partono. Non è un partito politico, non sono un neoborbonico, non sono un tifoso di calcio. Ma al Sud, purtroppo, sono ancora presenti molti retaggi, fatti di luoghi comuni e convinzioni, che alla fine diventano muri che nascondono i veri colori di un popolo, che oramai si autodetermina nella rassegnazione, e che inerme, ha perso anche la speranza. Lontani dal potere centrale il Sud è da sempre, una prateria sconfinata di orticelli, piccoli poteri, basati spesso su una burocrazia cieca (“quella di “un fiorino”) e incontrollata, e tenuti insieme dalle appartenenze politiche basate purtroppo sul vecchio sistema del voto di scambio, che esiste, in tutti i livelli della società, dai 20 € dati alle persone indigenti, alle cariche istituzionali più importanti. Nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso.
In qualsiasi settore noi rivolgiamo lo sguardo i metodi sono sempre gli stessi, scuola, sanità, occupazione, trasporti pubblici, comunicazione. Nessun settore o servizio ha davvero al centro della propria azione i cittadini, così come dovrebbe essere. Così la scuola si manda avanti per gli insegnanti ed il personale scolastico, le asl stanno li per medici e personale medico sanitario, i trasporti in alcuni casi sfiorano il ridicolo ed hanno lo stesso principio di sopravvivenza dei precedenti, uffici postali in alcuni casi raccapriccianti, l’occupazione se la vendono i politici per i voti.
Scrivo queste cose non perchè penso che possano interessare a qualcuno, Così le mission dei vari enti cambiano, si ribaltano. La mentalità In quest’ottica i riferimenti al Nord Oramai si parte con la 24h, e nello zaino portiamo un tablet o un portatile, ma una cosa è certa, quando si parte ci si lascia dietro tutte le problematiche
per strada c’è fumo, c’è felicità si sente nell’aria, che gran festa sarà e sta crescendo: i love you le luci, la festa e il nuovo anno verrà, ma “andrà tutto bene” no non lo dirò mai sarà un anno migliore solo se lo vuoi tu i love you e faccio tanti auguri a te sarà l’anno buono per riabbracciarci e faccio tanti auguri al mondo e spero per tutti sia migliore e a tutti tanti auguri buon anno e in questo giorno di festa cerchiamo l’amore ritornerà l’arcobaleno abbraccerà il mio pianeta che non avrà più paura scoppierà finalmente la pace e un raggio di sole ci illuminerà e a tutti buon natale e buon anno a tutti felicità
“Auguri al mio pianeta “ è il titolo di un progetto musicale intorno al quale si sono aggregati alcuni tra i più bravi musicisti napoletani. La canzone cantata da Alessandra Tumolillo Voce e chitarra jazz (laureata al conservatorio di Napoli), e scritta da Felice Iovino è una vera propria esplosione di positività e di allegria, condivisione e felicità collettiva, un invito a guardare il futuro senza le paure imposte dalla pandemia.
DAlle Associazioni mi arrivano filmati dove i genitori raccontano il proprio quotidiano:
Il Promo
Annalisa Vetrano e Francesco
«Un bambino autistico ha bisogno di amore. Ascolta il tuo cuore, vedrai il mondo con i suoi occhi» L’AUTISMO E LA SUA QUOTIDIANITA’ Annalisa Vetrano ci spalanca le porte della sua vita per condividere la sua quotidianità, e ci presenta Francesco .
Il Tiny Desk sta lavorando da casa per il prossimo futuro. Ti presentiamo i concerti Tiny Desk (casa) di NPR Music, che ti offrono spettacoli da tutto il paese e dal mondo. È lo stesso spirito: set essenziali, un ambiente intimo, solo uno spazio diverso.
Maia Stern | 1 novembre 2021 Nel loro concerto di Tiny Desk (a casa), i War On Drugs si riuniscono nel loro affollato studio a Burbank, in California, per farci conoscere il divertente e intricato funzionamento interno della loro arte. Dopo aver aperto lo spettacolo con “I Don’t Live Here Anymore”, che condivide lo stesso titolo del loro nuovo album, il frontman Adam Granduciel presenta la band e chiede se qualcuno ha un capo. Improvvisamente una piccola scrivania molto premurosamente realizzata con bacchette al posto delle gambe (e sormontata anche da una minuscola lampada!) Si abbassa lentamente nello spazio, consegnando detto capo. Granduciel sorride e il gruppo continua con altre tre tracce del nuovo disco: “I Don’t Wanna Wait”, “Old Skin” e “Change”.
Sebbene il grande suono della band sia adatto a riempire un’arena, siamo fortunati a sentirlo risuonare in questo ambiente accogliente. Il quinto album dei War On Drugs, pubblicato il 29 ottobre, presenta nuove canzoni che sembrano familiari e fedeli al loro suono. Originariamente con sede a Philadelphia, PA, i membri della band sono ora sparsi in tutto il paese, ma si sono riuniti per fare jam, demo e infine registrare questo album come unità affine.
Le nuove canzoni parlano di riconnessione, cambiamento e incertezza. Questa frase della title track risuona con me nel contesto dell’ignoto quotidiano che la pandemia ha portato: “Il tempo mi circonda come un oceano / I miei ricordi come onde / La vita sta morendo al rallentatore / O sta diventando più forte ogni giorno”. C’è una bella tensione e molta gioia in queste ballate classiche.
SET LIST “I Don’t Live Here Anymore” “I Don’t Wanna Wait” “Old Skin” “Change”
MUSICIANS Adam Granduciel: vocals, guitar Dave Hartley: bass, backing vocals Charlie Hall: drums Anthony LaMarca: guitar, backing vocals Robbie Bennett: keyboards Jon Natchez: saxaphone, keyboards
CREDITS Video: Cody William Smith, Danny Garfield Audio: Austin Asvanonda Director: Cody William Smith Editor: Danny Garfield Audio Mixing: Austin Asvanonda Camera Operators: Paolo Arriola and Keith Pratt Gaffer: Christopher Oh
TINY DESK TEAM Producer: Maia Stern Video Producer: Maia Stern Audio Mastering: Josh Rogosin Tiny Production Team: Bob Boilen, Bobby Carter, Kara Frame, Sofie Hernandez-Simeonidis Executive Producer: Keith Jenkins Senior VP, Programming: Anya Grundmann
And meet me there, bundles of flowers We’ll wade through the hours of cold Winter she’ll howl at the walls Tearing down doors of time
Shelter as we go…
And promise me this You’ll wait for me only Scared of the lonely arms Surface, far below these birds
And maybe, just maybe I’ll come home
Who am I, darling to you? Who am I? To tell you stories of mine Who am I?
Who am I, darling for you? Who am I? To be your burden in time, lonely Who am I, to you?
Who am I, darling for you? Who am I? To be your burden
Who am I, darling to you? Who am I?
I come alone here I come alone here
“Promessa”
E incontrami lì, fasci di
fiori Guadaremo
attraverso le ore del
freddo inverno stricherà ai muri Abbattendo le porte del tempo
Shelter mentre andiamo …
E promettimi questo Mi aspetterai solo Spaventato dalle braccia solitarie Superficie, molto al di sotto di questi uccelli E forse, solo forse tornerò a casa Chi sono io, tesoro di te?
Chi sono io? Per raccontarvi storie
mie Chi sono io? Chi sono io, tesoro per te? Chi sono io? Essere il tuo fardello nel tempo, solo
Chi sono io, per te? Chi sono io, tesoro per te? Chi sono io? Per essere
il tuo fardello Chi sono io, caro a te? Chi sono io? Vengo da