Stamattina pensavo alla mia grande fortuna. Grandissima parte della storia dell’umanitĂ si è svolta sotto monarchie, dittature, poi l’illuminismo, la carta costituzionale americana del 1787 e quella francese del 1791, fino ad arrivare alla nostra attuale Costituzione Democratica del 1946 che sanciva la tripartizione dei poteri, con l’elezione democratica della componente legislativa (il parlamento).
Salvo casi sporadici e l’esperimento Greco, la Democrazia come forma di governo è l’eccezione.
Nei 3000 anni di storia Italica l’abbiamo avuta per 60 anni.
I romani hanno avuto Re, Imperatori, Consoli, Tribuni e Dittatori. Il suffragio non era universale e troppo spesso si basava sul Censo (ricchezza).
Partecipare alla composizione della massima espressione del potere, il parlamento, organo che elegge il Presidente della Repubblica (a maggioranza dei 2/3) ed il Governo, alla composizione dei consigli comunali, provinciali e regionali è un privilegio che i miei antenati hanno sognato per 3000 anni.
Poi penso all’uso distorto ed ignorante di quel privilegio, alla compravendita dei voti, al familismo, il clientelismo, alla mancanza di regole nel processo di formazione del consenso e sull’informazione, alla corruzione, alla collusione, agli affari privati nel pubblico ufficio, ai funzionari corrotti, alle pene inadeguate per chi infrange le regole della democrazia e penso che questa gente doveva nascere sotto un despota o sotto una dittatura. Si perchè se c’è un nemico della democrazia che la corrode da dentro e la fa diventare “dittatura della maggioranza corrotta”  e riporta un popolo nel buio dell’assolutismo e dei sistemi feudali, è la mancanza di considerazione del valore di questo bene essenziale ma intangibile e astratto.
La Democrazia quando c’è non la mangi, non la bevi e non la tocchi.
La respiri. E finchè c’è, non ti accorgi della sua esistenza.
f.i.
Secondo Enrico Letta i fatti accaduti oggi alla festa di Torino del PD sono un fatto di sicurezza. Non ha minimamente idea di cosa pensa la gente che lo ha votato per 50 anni. Si c'era un problema di sicurezza a Torino, c'erano degli intrusi sul palco. Questo problema di sicurezza lo abbiamo da sempre. La concezione di democrazia fatta con i manganelli. L'opposto di quello che c'è bisogno nel nostro paese era sul palco. Ho visto scintillare i manganelli . Qualche burocrate sotto la tenda applaude ed il popolo fuori che oramai è esasperato e urla. Per il nipotino di Gianni Letta il suo ex popolo (li manderemo a casa finalmente) è “antidemocratico”. Bonanni ha firmato in contrattazione separata l'accordo di pomigliano dimostrando ancora una volta che nel regime attuale, il sindacato non ha ragione di esistere, al “padrone” basta comprare una delle sigle per fare quello che vuole, anzi potrebbe anche costituire un finto sindacato che alla bisogna chiama a firmare qualsiasi deroga ai diritti civili conquistati in secoli di lotta per i diritti del lavoro. Letta, Toto Riina nei prossimi giorni non ha impegni, se vuoi invitarlo sul tuo palco, vedrai le stesse dimostrazioni che a te non piacciono. Questi sono davvero lontani dalla gente, pagheranno, caro e tutto (ehh il vecchio, caro “voto utile”). Andate a casa!
di Biagio Marzo – Il generale Agosto sta per cedere le armi elettorali, ma il suo non è un vero addio, solo un uno slittamento di tempi. E, comunque, ci penserà il generale Inverno a regolare i conti e decidere quando le impugnerà . Questo sembra che abbiano deliberato, a conclusione del vertice tenutosi a Villa Campari, Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Così come sono stati sfornati gli ultimi sondaggi di “Crespi Ricerche”, anticipati sul Tg di La7, il centrodestra conserva un largo margine di vantaggio sul centrosinistra. Il Popolo delle libertà gode la fiducia degli elettori e si è vista la consistenza: nel sondaggio del 25 agosto che era del 30%. Tra questo e quello effettuato lo scorso 31 luglio c’è un più 1,5%. Reduce di tante disavventure interne, l’ultimo della lunga serie il conflitto tra il capo del Governo e il Presidente della camera, resta, il Pdl, piaccia o no, al vetta dei partiti più suffragati. Mentre il Partito democraticonel medesimo arco di tempo tocca il 24,0%, con un meno 1,0%. Di là dalle percentuali dei due principali partiti: di maggioranza e di opposizione, il sondaggio, questo per la verità si era già visto in quello del 31 luglio, presenta due novità nel firmamento politico ed elettorale: Futuro e libertà di Gianfranco Fini e il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.Le intenzioni di voto sono per entrambi i movimenti un successo sebbene in modo ben diverso l’uno dall’altro, seppure platonico, cioè senza la verifica elettorale: Fli il 7,0% con una differenza tra il 25 agosto e il 31 luglio di meno 2,5%.
Bossi e Berlusconi, da veri incoscienti, e poco abituati alla forma democratica inneggiano continuamente al voto, confermando la vera natura di questa coalizione di destra che ha portato l’italia da 16 anni (insieme ad una falsa opposizione) nel baratro più assoluto. Come da copione, assistiamo al passare inerte del tempo, senza che nessuno alzi un dito per fermare il treno italia (alleggerito dei soldi veri che in mancanza di controlli sono spariti per i paradisi fiscali), che velocissimamente corre verso il “default”. Si mancano le elezioni per accellerare ancora un po e per provocare ancora piu danni. Gli altri paesi corrono, la Germania è la vera locomotiva, l’italia fa l’ultima carrozza con il freno di emergenza tirato. I nostri freni si chiamano Silvio Berlusconi e Lega Nord. Il primo ha a cuore solo i suoi processi ed il suo patrimonio, la seconda ha a capo un soggetto, Bossi, che con il tricolore ci si “pulisce il c…o e lo brucia a favore dei popoli padani”. Quindi abbandoniamo ogni speranza che ci sia una volontà di recupero da parte dei due soggetti in questione della questione italia. Il nostro è un treno senza guida, impazzito. Grazie alla demagogia e la macchina di propaganda del regime, anche questa volta dovremo stare attenti. Non bisogna cadere nel out out berlusconiano del voto a tutti i costi e subito. Bisogna prima modificare la legge lelttorale e creare una legge che riequilibri uno straccio di informazione televisiva degna di essere chiamata informazione e non propaganda.
Poi, viste le sorprese delle scorse elezioni, bisogna preparare una macchina elettorale predisposta a neutralizzare gli eventuali brogli, con Silvio c’è poco da fidarsi.
Al presidente della Camera, Gianfranco Fini, ci mancava solo l’intervista al settimanale A di VIttorio Sgarbi, che racconta “anche io e la Russa frequentavamo la Tulliani”. Ora il quadro è piĂą che completo. Una chiacchierata del critico d’arte con la direttrice, Maria Latella, che non spicca per eleganza ma aggiunge un pezzo di storia non ignorabile al Montecarlo gate.
Ebbene sì. Sgarbi confessa: l’attuale compagna di Fini “frequentava anche me e il collega di partito di Fini, Ignazio La Russa”.