Ci siamo!!! E’ arrivata la digitalizzazione (15 anni dopo)!! Con la felicità nel cuore provo ad immaginare la rivoluzione che porterà in ogni ambito, la velocizzazione di ogni procedura, l’annullamento delle distanze, la totale abolizione della carta, lo sharing delle idee, la comunicazione. Poi l’atroce realtà. Il problema è : come conservare i piccoli centri di potere acquisiti durante il jurassico e che ha impedito finora con effetti devastanti il passaggio? Come conservare i piccoli privilegi sulle informazioni, eludendo nella sostanza la ratio del passaggio al digitale, che pone l’uomo al centro della conoscenza? Così ci si imbatte nell”‘informatizzazione ad orticelli” che ha l’unica preoccupazione di preservare i privilegi acquisiti da alcuni soggetti ai danni di altri. E qui ci si scontra con le varie mission aziendali, perchè quel tipo di digitalizzazione non eleva i lavoratori, con i derivanti vantaggi per l’azienda, ma è una mera operazione di facciata, che non porterà benefici, se non ad alcuni soggetti, appartenenti ai gruppi dominanti, nella gran parte dei casi rimasti al “digital-jurassic”.
Quindi è tutto un lavorio di accounts, privilegi che vanno da administrator a guest, secondo l’anzianità, il rango, le amicizie, le parentele…. ovviamente quando sei “guest” non sei nessuno. Si proprio come nella “fabbrica di Fantozzi”, disposta in piani, attici e superattici, in piena era di digitalizzazione, occorre ancora fare chilometri con una carta in mano o un supporto di qualsiasi tipo, perchè per acquisire dati devi avere una mansione che appartiene al passato.
Mentre fuori il mondo scorre ai ritmi della digitalizzazione, quella vera, dove acquisire o cancellare i propri dati è la normale mansione che svolgono tutti. La vera domanda è: smetteranno di pensare come se fossimo negli anni 60? Lo scopriremo solo vivendo.