Da piccolo, quando frequentavo la scuola elementare, nella mia classe c’era un ragazzo che faceva il pastore, era un po rissoso, ma data la mia stazza riuscivo a tenerlo a bada.
Un giorno era stranamente buono e disponibile, mi disse che doveva farmi vedere una cosa bellissima: “le pietre vive”.
Le avevo viste spesso tra le mani di alcuni miei compagni di classe, quelle bellissime pietre che si illuminano al buio, ne ero affascinato. Mi portò nei pressi del masso di fronte alle grotte. Li pascolava il suo gregge, tutti i giorni, da quando era nato. Camminava con una disinvoltura incredibile su uno strapiombo di 100 metri, io invece me ne stavo aggrappato ad un arbusto spaventato dall’altezza che mi provocava vertigini.
Il suo atteggiamento cambiò, divenne onnipotente, mi teneva con una mano sullo strapiombo e dovetti pregarlo un bel po per farmi liberare: ero terrorizzato.
Quella fu la lezione del “dove”. che cambia le carte in tavola, i colori e i valori, ogni volta che la ignoro, il prezzo è sempre lo stesso.