C’è un’amarezza profonda, un dolore che affonda le radici nelle tue ingiustizie, nei tuoi criteri distorti. È una tristezza antica, che risale a politiche marce, ad abusi di potere, a un sistema corrotto di familismi e clientele. Ho lottato con tutte le mie forze per trovare un posto dentro di te, per comprendere e adeguarmi al tuo mondo; ma è stato come combattere contro i mulini a vento. Ho cercato di sopportare, di adattarmi ai tuoi schemi, eppure più mi sforzavo, più avvertivo un peso insostenibile, una desolazione che mi scavava dentro. Non è il mio mondo, eppure l’hai invaso, l’hai asfaltato, più e più volte, come una macchina inarrestabile. Ho continuato a credere di non essere io l’anomalia, l’errore; e anche se molte cose sono già cambiate, tu rimani come un’ombra pesante che, purtroppo, dovrò sopportare per il resto dei miei giorni. Appartieni al mio tempo, un’eredità scomoda di cui non posso liberarmi, anche se il mondo corre verso nuovi pericoli e minacce, figlie, in fondo, proprio di ciò che tu rappresenti.
Hiromi Uehara: La straordinaria pianista giapponese che ha conquistato il mondo del jazz
Hiromi Uehara, conosciuta semplicemente come Hiromi, è una delle pianiste jazz più talentuose e acclamate a livello internazionale. Nata il 26 marzo 1979 a Shizuoka, Giappone, Hiromi si è distinta non solo per il suo virtuosismo tecnico, ma anche per la capacità di fondere generi e stili musicali, rendendola una figura di spicco nella scena jazz contemporanea.
Biografia
Hiromi ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di sei anni, dimostrando fin da subito un talento eccezionale. A sette anni entrò nella prestigiosa Yamaha School of Music, dove perfezionò le sue abilità e sviluppò una comprensione profonda della musica. Già a dodici anni si esibiva con orchestre di alto livello, mostrando una maturità musicale sorprendente per la sua giovane età.
A soli quattordici anni, Hiromi fu invitata a suonare con l’Orchestra Filarmonica Ceca, un’esperienza che segnò uno dei suoi primi successi internazionali. Ma uno degli incontri che avrebbe influenzato profondamente la sua carriera fu quello con il leggendario pianista Chick Corea, a diciassette anni. Corea, colpito dal suo talento, la invitò a esibirsi insieme a lui in un concerto a Tokyo, un evento che le diede visibilità internazionale.
Nel 1999, Hiromi si trasferì negli Stati Uniti per frequentare il rinomato Berklee College of Music a Boston. Si laureò con il massimo dei voti nel 2003, segnando l’inizio di una carriera brillante. Durante il suo percorso alla Berklee, incontrò il famoso pianista Ahmad Jamal, che divenne il suo mentore e contribuì a rafforzare il suo stile musicale.
Stile
Il talento di Hiromi si esprime attraverso uno stile unico, che fonde jazz, musica classica, rock e influenze elettroniche. La sua tecnica impeccabile è arricchita da una sorprendente energia e inventiva, che emergono nelle sue esibizioni dal vivo. Le sue composizioni sono caratterizzate da cambi di ritmo complessi, armonie sofisticate e una capacità innata di improvvisazione.
Produzione musicale
Hiromi ha prodotto una serie di album acclamati dalla critica, sia come solista che in collaborazione con altri artisti. Tra i suoi lavori più noti ci sono “Another Mind” (2003), “Time Control” (2007) e “Spark” (2016). Ogni album riflette la sua continua esplorazione musicale e il desiderio di spingersi oltre i confini del jazz tradizionale.
Strumenti
Il pianoforte è lo strumento prediletto di Hiromi, e lo suona con una precisione e una passione che catturano l’attenzione del pubblico. Spesso utilizza anche tastiere elettroniche, combinando suoni acustici ed elettrici per creare atmosfere uniche.
Vita privata
Il 1º settembre 2007, Hiromi si è sposata con il designer Yasuhiro Mihara, mantenendo però una discreta riservatezza sulla sua vita personale, preferendo concentrarsi sulla sua carriera musicale.
Conclusione
Hiromi Uehara è una delle figure più innovative e apprezzate della scena jazz mondiale. La sua capacità di trascendere i generi, unita a una straordinaria abilità tecnica e a una forte personalità artistica, l’ha resa una delle pianiste più influenti del nostro tempo. Con una carriera che continua a evolversi, Hiromi rappresenta una fonte di ispirazione per musicisti di tutto il mondo.
Ragazzi non piangete. Non lasceranno cadere nemmeno una briciola. “La vita è un morso che nessuno ti regala” (‘a vita è nu muorze ca nisciune te fa da”), ma con il passare del tempo quello che osservi davanti a te diventa sempre più tridimensionale. Aggiungi una nuova dimensione a ciò che vedi: il tempo. Col tempo impari a immaginare un passato dietro ogni cosa, che si tratti di eventi, oggetti, luoghi o persone. Arrivi a capire che tutto sembra essere orchestrato per far sì che questa tua capacità di riflettere resti innocua, come se l’intento fosse quello di farti girare in tondo, generazione dopo generazione. Ogni ciclo si ripete, e ogni volta, ciò che è stato viene cancellato per ricominciare da capo.
È un processo che accade in modo automatico e silenzioso: le generazioni si scollegano le une dalle altre, impedendo che ricordi, emozioni e opinioni possano sedimentare e passare avanti. Così, ciò che potrebbe unire le esperienze del passato al presente viene disperso, e si riparte sempre da zero. Non si lascia spazio a una memoria collettiva che possa evolvere, rafforzare, oppure insegnare. È come se ci fosse un meccanismo invisibile che, di volta in volta, annulla il filo conduttore tra chi c’era prima e chi verrà dopo, spingendoci a dimenticare ciò che abbiamo imparato, vissuto o provato, affinché tutto possa essere riscritto, senza una continuità reale.
L’illusione è che tutto ciò sia un processo naturale, ma in realtà serve a mantenere la distanza tra passato e presente, affinché non ci sia un collegamento reale, una trasmissione di esperienze. Che c’entra Anna Lacazio (Cock Robin)? Beh forse mi ispirato queste considerazioni, mi sono chiesto che fine ha fatto? L’ho ritrovata su youtube, e mentre ascoltavo la sua cover pensavo.
Da qualche parte dovrò lasciare i miei pensieri, li lascio qui.
Angela Carini è una delle testimonial nei nuovi spot di Webuild, l’azienda incaricata di costruire il ponte sullo stretto. La pugile di Acerra, divenuta nota al grande pubblico durante le Olimpiadi dopo aver abbandonato la sfida contro Imane Khelif (poi medaglia d’oro), è protagonista di un video insieme ad altre atlete di diverse discipline e anche di un corto incentrato solo su di lei. Il claim dello spot pubblicitario è “We dream, we build, we win: sogniamo, costruiamo, vinciamo. Webuild per lo Sport”.
Nello spot compaiono cinque atlete: la velista Caterina Banti (medaglia d’oro a Parigi 2024 dopo quella di Tokyo 2020), la judoka Alice Bellandi (vittoriosa pochi giorni fa in Francia), Antonella Palmisano, punta di diamante della marcia azzurra e oro a Tokyo, Zaynab Dosso, velocista e attuale primatista dei 60 e dei 100 metri e bronzo due volte quest’anno ai Mondiali indoor di Glasgow e agli Europei di Roma, e appunto Carini, argento ai Mondiali e agli europei di pugilato nel 2019. Nel corto si vedono le cinque campionesse impegnate negli allenamenti, mentre un messaggio motivazionale associa la voglia di non mollare mai, di andare oltre le difficoltà, alla visione aziendale dell’impresa di costruzioni. Stesso concetto espresso anche nel filmato pubblicitario in cui Carini è sola. “Siamo qui per realizzare tutti lo stesso sogno – dice Carini in viva voce – Con la passione si costruisce. Si costruiscono sogni”.
Va sottolineato che gli spot sono stati probabilmente registrati prima delle Olimpiadi, il che suggerisce una programmazione strategica ben definita tra Carini e la politica.
Il match tra Carini e Khelif è stato al centro di una polemica politica, dopo che l’azzurra ha abbandonato il combattimento dopo 46 secondi del primo round. Khelif, prima e dopo l’incontro, è stata oggetto di un’ondata di commenti negativi, con accuse infondate di essere transgender. Proprio oggi, dopo la denuncia della campionessa olimpica, la procura di Parigi ha aperto un fascicolo di indagine per “cyberbullismo a causa del genere, insulto pubblico a causa del genere, provocazione pubblica alla discriminazione e insulto pubblico a causa dell’origine”.
“Pink + White” è una delle gemme dell’album Blonde del 2016, firmato dal talentuoso cantante R&B americano Frank Ocean. Scritta e prodotta dallo stesso Ocean in collaborazione con il rinomato produttore Pharrell Williams, questa canzone si distingue per la sua profondità emotiva e la raffinatezza musicale.
Una delle particolarità di “Pink + White” è la presenza delle voci aggiuntive della celebre cantante Beyoncé, che contribuiscono a rendere la traccia ancora più suggestiva. Nonostante non sia stata pubblicata come singolo, la canzone ha raggiunto il numero 84 nella classifica Billboard Hot 100, testimoniando il suo impatto e la sua popolarità.
Con la sua fusione di melodie delicate e testi evocativi, “Pink + White” continua a essere una delle tracce più apprezzate di Frank Ocean, confermando il suo talento unico nel panorama musicale contemporaneo.
Yeah, yeah oh Yeah, yeah yeah
That’s the way everyday goes Every time we’ve no control If the sky is pink and white If the ground is black and yellow It’s the same way you showed me
Nod my head, don’t close my eyes Halfway on a slow move It’s the same way you showed me If you could fly then you’d feel south Up north’s getting cold soon
The way it is, we’re on land So I’m someone to hold true Keep you cool when it’s still alive Won’t let you down when it’s all ruin
Just the same way you showed me, showed me You showed me love
Glory from above Regard my dear
It’s all downhill from here
In the wake of a hurricane Dark skin of a summer shade Nosedive in the flood lines Tall tower of milk crates It’s the same way you showed me Cannonball off the porch side Older kids trying off the roof
Just the same way you showed me (You showed) If you could die and come back to life Up for air from the swimming pool You’d kneel down to the dry land Kiss the Earth that birthed you Gave you tools just to stay alive And make it out when the sun is ruined
That’s the same way you showed me, showed me You showed me love
Glory from above Regard my dear
It’s all downhill from here
Remember life Remember how it was Climb trees, Michael Jackson, it all ends here Say what up to Matthew, to Shoob Say what up to Danny Say what up to life immortality Bending up my Nikes Running out the melpomene, nicotine Stealing granny cigs (Take it easy) Gimme something sweet Bitch, I might like immortality This is life, life immortality