Quest’anno i saluti di fine stagione arrivano con il cappotto e l’ombrello. Si tratta infatti dei fuori onda, che abbiamo girato questo inverno a tutte le temperature come si può facilmente intuire 🙂 . Amiamo quello che facciamo, tracciamo un percorso, nel quale spesso dopo qualche tempo ritroviamo puntualmente chi ci ha criticati ferocemente e ai quali non va mai fatto mancare materiale al quale ispirarsi. L’importante è restare Free&Rebels 99


Siamo al finale dopo il bis
abbiamo giĂ  salutato possiamo andare.
nella mia mente solo il vuoto
ed un gran silenzio
che risuona come un tuono.
tra lattine e cartacce
che rotolano spinte dal vento.
io ti respiro ancora
mentre scorre la tua immagine.
Puoi sentirti fortunata
perchè stai solo sanguinando,
portati via il mio dolore
e questo immenso freddo
portati via il tuo tempo,
il mio tempo, il mio cuore la mia anima.
felice iovino

Radiohead – Daydreaming


If you want to be my friend
You want us to get along
Please do not expect me to
Wrap it up and keep it there
The observation I am doing could
Easily be understood
As cynical demeanor
But one of us misread
And what do you know
It happened again
A friend is not a means
You utilize to get somewhere
Somehow I didn’t notice
Friendship is an end
What do you know
It happened again
How come no-one told me
All throughout history
The loneliest people
Were the ones who always spoke the truth
The ones who made a difference
By withstanding the indifference
I guess it’s up to me now
Should I take that risk or just smile?
What do you know
It happened again
What do you know


M83 – Outro

I’m the king of my own land
Facing tempests of dust, I’ll fight until the end
Creatures of my dreams, raise up and dance with me
Now and forever
I’m your king

Compositori: Justin Medal-Johnson / Anthony Gonzalez

Kings Of Convenience – Misread
If you want to be my friend
You want us to get along
Please do not expect me to
Wrap it up and keep it there
The observation I am doing could
Easily be understood
As cynical demeanor
But one of us misread
And what do you know
It happened again
A friend is not a means
You utilize to get somewhere
Somehow I didn’t notice
Friendship is an end
What do you know
It happened again
How come no-one told me
All throughout history
The loneliest people
Were the ones who always spoke the truth
The ones who made a difference
By withstanding the indifference
I guess it’s up to me now
Should I take that risk or just smile?
What do you know
It happened again
What do you know
Compositori: Eirik Glambek Boe / Erlend Otre Oeye

Visto e considerato che
non ne potevano piĂą della loro malasorte
incominciarono ad aggirarsi
come s’aggirò quel famoso spettro per l’Europa.
Tutti evidentemente erano dei disgraziati…
ma ciascuno lo era in maniera differente…
poichè la disgrazia colpisce i miseri,
ma con incredibile fantasia nelle forme.
Infatti c’era quello che aveva perso la casa
insieme a quello che piĂą semplicemente aveva perso le chiavi di casa,
e c’era quello che aveva perso la memoria
e mò non si ricordava manco piĂą che cos’è che si era perso,
c’era quello che aveva perso la ragione…
e insieme alla ragione aveva perso anche il torto.
E infine c’era quello che aveva perso tempo
e mò non c’aveva piĂą tanto tempo da perdere…
e difatti fu lui che disse: “Attenzione!”

“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”

E nel mentre che s’aggiravano
come s’aggirò quel famoso spettro per l’Europa,
si trovarono a passare sotto le finestre di quelli
che una volta dicevano “Avanti Popolo!”,
e dicevano “Avanti Popolo” perchĂ© mandavano sempre davanti il popolo…
e loro se ne stavano indietro,
magari d’un passo magari d’un metro
perché loro ad andare avanti gli veniva da ridere.
E con le lacrime agli occhi e la morte nel cuore
videro lo scompiglio nelle forze dell’ordine
che mò non erano piĂą nĂ© tanti forti nĂ© tanto meno ordinate…
infatti erano scappati via i generali, tenenti, sottotenenti, nullatenenti,
perfino i Pompieri di ViggiĂą da qualche minuto
non c’erano piĂą…
Erano velocemente scomparsi i galiardi soldati
che ringhiavano e mostravano i denti.
Per la strada si vedeva solamente qualche brigadiere in pensione
che mostrava la dentiera…
ma è risaputo che anche i militari sdentati
capiscono bene come va la situazione…
e si dicono sottovoce…


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“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione…”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione…”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione…”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione…”
“Tra cinque minuti comincia la rivoluzione…”

Il capo dei capi delle polizie di tutti quanti gli eserciti riuniti
stava guardando in televisione un programma
sui gamberi in salsa rosa
quando ci fu una spiacevole interruzione…
il giornalista autorizzato dalla redazione
disse che il quiz del sabato sera,
il tirassegno sul negro che passa la frontiera,
il telegiornale di Paperino, il Grande Fratello
con suo cugino le olimpiadi di mazza fionda
non sarebbero piĂą andate in onda
disse ” è saltata la programmazione…
che tra cinque minuti comincia la rivoluzione!”

Cosi il capo dei capi della polizia e di tutti quanti
gli eserciti riuniti per la prima volta
durante la sua lunga carriera
si sentì di essere la persona sbagliata
nel posto peggiore,
lui che per tutta la vita era sempre stato cosi tanto sicuro di sé,
che le parole gli stavano in bocca
come famosi quadri dentro ad un museo,
adesso invece si vergognava
che in una giornata cosi piena di sole
sporcasse il muro con la sua ombra.
Quelli che si aggiravano come lo spettro s’aggirò per l’Europa
si fermarono in silenzio
poi cominciarono a fare il conto all’incontrario,
come la notte di capodanno e dissero
“meno 5
4
3
2
1″

-con un po’ di emozione-

“Gentili signori comincia la rivoluzione!”
“Gentili signori comincia la rivoluzione!”
“Gentili signori comincia la rivoluzione!”
“Gentili signori comincia la rivoluzione!”
“Gentili signori comincia la rivoluzione!”