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Stasera incontro i miei compagni di liceo,  (che non sono questi in foto) andremo in un ristorante napoletano. Ci sono alcuni di loro che non vedo dalla fine degli anni 70, ed altri che ho rivisto sporadicamente nel corso degli ultimi decenni.  Sarò attorniato da signori attempati che non riconoscerò, o forse si, la goliardia e la voglia di divertirsi, penso sia rimasta immutata a giudicare dalle cose che scriviamo su wath’s up. Un giorno importante.
La camorra bianca è l’appartenenza a  gruppi, solitamente familiari, che esprimono la loro egemonia su un territorio o in un contesto ben definito, in concorrenza con altri soggetti, estranei ai gruppi che in equilibrio tra loro esprimono tale dominio.
E’ una mentalitĂ , tipicamente meridionale e campana, un modo di essere, che preclude a qualsiasi forma di sviluppo estraneo, spesso uccidendo da dentro qualsiasi forma di azienda o aggregazione sociale. Qualsiasi tipo di evoluzione non è concepibile se non è alla portata dei membri di quei gruppi.
Quando un organismo, e spesso si tratta di aziende pubbliche, si regge su tali equilibri, i valori sono capovolti, in quanto contano di piĂą di ogni cosa,  i legami di sangue e  di collusione. Solitamente l’organismo fa fatica ad accettare elementi esterni, che nella maggior parte dei casi, vengono vessati, oscurati, messi in cattiva luce, anche e soprattutto quando esprimono conoscenze e meriti. Inutile dire che i soggetti appartenenti a tali nuclei, fuori da quel contesto non avrebbero lo stesso peso. L’integrazione con soggetti esterni è ben selezionata, con elementi allineati da interessi comuni, e serve a dare al “sistema” l’apparenza di una “composizione mista”.