“Quelli della DC” non riescono proprio a capire i profondi cambiamenti apportati dalla rete, al mondo. Tra questi c’è il modo di comunicare. Il “verba volant” è cosa d’altri tempi. Se lo può ancora permettere solo chi ci tiene ipnotizzati da 30 anni, possedendo, in pratica, il monopolio dei vecchi media. L’attuale motto invece è “scripta manent”, ed io oso aggiungere, in un paese imperversato dalle scorribande di imbonitori televisivi col motto “quello che ti sto dicendo in questo momento giĂ  non vale” , era ora!
Cosi facendo qualche ricerca su internet, mi imbatto spesso in titoli di post d’altri tempi, che attirano la mia attenzione, e mi rendo conto che c’è ancora chi, in buona o cattiva fede, non ha capito questo cambiamento radicale ed epocale. Certo non deve essere facile, nell’era di google e wikipedia, fare il giornalista o il politico,  al soldo dei personaggi dell’attuale scenario politico, bisogna avere una bella faccia tosta.  Non c’è piĂą l’oblio a proteggere l’onore di queste persone,  c’è internet che registra tutto ed archivia, nero su bianco.
Creerò un gruppo dove elencherò queste “distorsioni”, ove possibile, adducendo documenti e media e nomi e cognomi, di chi distorce la realtĂ  ad uso e consumo della casta, una sorta di Wikipedia della balla o del giornalismo all’italiana. Stay tuned.

 

GIANLUIGI PELLEGRINO (giornalista 1° violino della repubblica)

nel suo articolo “La beffa dei soldi ai partiti“,  borbotta contro il governo incapace di abolire il finanziamento ai partiti. “Il governo è troppo democratico, spiega il Pellegrino, deve scavalcare il Parlamento, imporre l’abolizione per decreto legge e chiedere la fiducia “Non esiste altra via, se si vuole fare sul serio“. L’altra via esiste, è la prima via, è quella del M5S che ha non ha neppure toccato 42 milioni di euro di rimborsi elettorali senza bisogno di legge alcuna, ma il Pellegrino non lo scrive, manco un sottinteso, neppure un accenno, non un carattere su 4.635 è dedicato all’unica forza politica che non ha toccato i soldi che in virtĂą di unreferendum popolare devono restare ai cittadini.

 


“Dunque un vecchio puttaniere che si è fatto proteggere dalla mafia (sentenza Dell’Utri), che ha comprato giudici per interposta persona (Vittorio Metta) e che è stato appena condannato in via definitiva con interdizione dai pubblici uffici può continuare a gravare sui conti pubblici (prendere stipendi, avere commessi, avere protezione da parte delle forze dell’ordine o per esempio pagare solo l’1% sul fatturato per le concessioni delle frequenze televisive), pur senza presentarsi mai al Senato. Invece, una dozzina di parlamentari del M5S, incensurati, con tutti i loro bravi diritti politici a posto, che al contrario del vecchio puttaniere si presentano talmente tanto sul posto di lavoro da restarci anche per una intera nottata pur di difendere i principi in cui credono e gli ideali dell’elettorato che rappresentano, dovrebbero invece venire sanzionati e perdere il diritto di voto.
Questo è il senso dell’equità politico-sociale della presidente della Camera Laura Boldrini. O, per dirla con le sue parole, questa è l’interpretazione che lei dà del “decoro istituzionale“, giacché ieri si è presentata all’ufficio di Presidenza, dopo i lavori d’aula, sostenendo che l’iniziativa del Movimento 5 Stelle di salire sul tetto della Camera, contraria appunto ad ogni decoro istituzionale, era stata fonte di maggiori costi, i quali sarebbero stati dunque da addebitare senza indugio ai ragazzi che da ieri pomeriggio hanno appeso uno striscione in cima alla Camera dei Deputati, con scritto (pensate un po’) “LA COSTITUZIONE E’ DI TUTTI“.
Una cosa francamente imbarazzante e inaccettabile. Non è “decoroso” dal punto di vista istituzionale che ci sia qualche ragazzo di una forza politica da 9 milioni di voti che appende uno striscione che ricorda ai cittadini l’amore che devono a se stessi, alla loro forma di Stato, a chi ha combattuto per realizzarla. Invece, per la Boldrini è decorosissimo che ci siano centinaia di parlamentari che tentano di cambiare la Costituzione senza rispettare le regole della Costituzione stessa. Non si sa se ridere o se piangere.
E come dovrebbero essere sanzionati, questi ragazzi? Come si fa a ripianare i costi esorbitanti che questa iniziativa avrebbe fatto pesare sui conti pubblici, arrivando ad essere causa di sforamento dei parametri europei sul rapporto deficit/pil e causando un immediato rialzo dello spread sui mercati internazionali?
Regolamenti alla mano, secondo il questore del Senato M5S, Laura Bottici, l’unica cosa che la Boldrini può fare, in base all’art. 60, comma 4, è, per fatti di eccezionale gravità che si svolgono nella Camera ma fuori dell’aula, proporre all’ufficio di presidenza le sanzioni del comma 3. Ossia interdizione dai lavori dell’aula da due a quindici giorni di seduta, il che equivale a togliere al Movimento 5 Stelle una dozzina di voti per un massimo di due settimane, ostacolando così ancora di più la difesa della Costituzione, visto che il Movimento 5 Stelle è l’unico che ancora se ne preoccupa e visto che, proprio da lunedì, si inizia a votare su come cambiare l’articolo 138, che è quello che dice come si cambia l’articolo 138, senza rispettare le regole indicate dall’articolo 138. Un capolavoro del furto con scasso da veri delinquenti della democrazia.
Ma forse la Boldrini, giacché secondo lei questa operazione sarebbe stata fonte di maggiore esborso per le istituzioni, intende allora addebitarne i costi smodati agli incauti sventolatori di striscioni sovversivi? Innanzitutto bisognerebbe chiederle allora come intenderebbe incassare l’eventuale sanzione pecuniaria, giacché non ha mai neppure permesso al Movimento 5 Stelle di versare nei bilanci della Camera le eccedenze delle indennità dei parlamentari pentastellati. Quelle sì, che rappresentano a tutti gli effetti “maggiori costi” per le istituzioni, tanto che i Cinque Stelle hanno dovuto arrangiarsi da soli e versare sul fondo di ammortamento del debito pubblico ben un milione e seicentomila euro (il famoso Restitution Day cui presto ne seguirà un altro forse ancora più sostanzioso).
E visto che non ha voluto più di un milione e mezzo di euro (si vede che non le servivano), ma ora può darsi che voglia gli spiccioli degli spazzacamini costituzionali che si sono accampati stanotte sui tetti dei suoi regali uffici, proviamo a calcolarlo, questo maggiore esborso frutto di cotanta giustificata indignazione. La Boldrini lamenta che sarebbero stati coinvolti una ventina di commessi a lavorare, stanotte, alla Camera. Ogni commesso costa circa 75 euro. Venti commessi per 75 euro fanno 1.500 euro. Peccato che 15 commessi restino alla Camera comunque, tutte le notti, perché ovviamente il Palazzo non è che al calare delle tenebre si trasformi in qualcos’altro, in una riedizione istituzionale di Una Notte al Museo: no, continua ad essere la Camera dei Deputati e questi 15 commessi continuano a fare il loro lavoro. Dunque stiamo parlando del maggiore esborso di 4 soli commessi (se sono stati fatti 2 turni da 2 commessi ciascuno) o meno ancora (come sembra): 2 commessi in un turno unico. Ovvero la bellezza di 150 euro, che possiamo ipotizzare costino tanto quanto le pulizie dell’ufficio della Boldrini nell’arco di una settimana. E che il “maggiore esborso” che denuncia la Boldrini non corrisponda affatto alle sue strumentali previsioni, lo ha detto ieri perfino il questore della Camera Fontana, nientemeno che del Pdl, direttamente a lei durante l’ufficio di Presidenza.
Quindi, secondo una nuova e interessante interpretazione di “decoro istituzionale”, i famigerati vecchi puttanieri pregiudicati di cui sopra possono gravare per miliardi di euro sulle spalle dei cittadini e stuprare la Costituzione a loro piacimento, senza incorrere in nessuna sanzione pecuniaria e tantomeno senza essere privati del loro sacrosanto diritto di voto (pur se interdetti dai pubblici uffici) per essere più sicuri che l’operazione riesca al meglio, mentre i cittadini che la Costituzione vogliono rispettarla devono perdere la possibilità di farlo in aula, non possono restituire un milione e seicentomila euro e in più si deve presto istituire una nuova procedura d’urgenza per chiedergli lafondamentale restituzione di 140 euro.
Che poi, francamente, pure se si fossero sprecati ben 140 euro (o anche più) per finire su tutti i giornali e ricordare agli italiani che gliela stanno facendo sotto al naso, mi pare che si possa solo apprezzare l’efficacia di un’operazione mediatica portata a termine in regime di vera austerity. Il tutto è molto più socio-sostenibile che fare leggi che paralizzano l’attività di interi settori della giustizia solo per sfuggire (senza successo) ai propri guai con la legge. Chissà se per la Boldrini il blocco del motore istituzionale che gli italiani hanno subito per decenni, per colpa di chi non ha mai fatto una legge contro il conflitto di interessi (gli stessi che l’hanno messa dove è ora), rientra nei suoi parametri di “decoro istituzionale”.
Non si sa se ridere, se piangere o se perdere la pazienza. Mi viene in mente quando il solito demente di turno chiedeva a Bud Spencer e Terence Hill “altrimenti che fate, vi arrabbiate?”. E loro rispondevano “Siamo giĂ  arrabbiati!”.”Claudio Messora

Questo e’ il discorso del presidente Uruguayano,Jose’ Pepe Mujica, al G20 in Brasile a Giugno 2012.

“Presento questo discorso a tutte le autorita’ ed organizzazioni presenti,portando il mio saluto a tutti voi,al popolo brasiliano ed al loro presidente,vi ringrazio.Un ringraziamento particolare va anche alle Nazioni Unite. Come tutti gli oratori che hanno parlato prima di me e che hanno espresso la loro disponibilita’ come governanti ad aiutare a realizzare tutti questi accordi sottoscritti fino ad ora in questa sede,sottoscrivo anche io. Pero’ credo che prima sarebbe bene pensare un po’ ad alta voce e farci un po’ di domande. Tutti i pomeriggi abbiamo parlato di sviluppo sostenibile e stiamo parlando di portare assieme un numero enorme di persone,di far uscire milioni di persone dalla poverta’. Quindi a cosa stiamo pensando in tutto questo?

 

I flussi di produzione e di consumo che stiamo avendo al momento sono quelli delle societa’ dei ricchi. Quindi che cosa accadra’ al nostro pianeta, io mi chiedo,se tutti gli Hindu avessero il numero di macchine che una famiglia media tedesca ha al momento? Quanto ossigeno ci rimarra’ da respirare? Il mondo oggi ha gli elementi materiali di cui la gente ha bisogno per consumare e sprecare come i paesi piu’ industrializzati. Abbiamo bisogno di discutere su questo.

 

La nostra civilizzazione ha a che fare con la competizione ed il mercato.

Il materiale e’ un processo espressivo ma i mercati hanno prodotto societa’ di mercato.

Cio’ e’ esplosivo.

La globalizzazione, che ora ci da’ una visione degli eventi planetaria,la stiamo governando oppure e’ lei che ci governa?

Possiamo parlare di solidarieta’ o che almeno stiamo andando nella stessa direzione,quando abbiamo economie basate su una competizione ingiusta?

E’ veramente tutto basato sulla fratellanza?

Ora,non dico questo per diminuire l’importanza di questo evento,capitemi bene.

Al contrario,la sfida che abbiamo di fronte e’ enorme,cosi’ colossale.

Il grande processo e’ politico.L’uomo oggi non governa,non e’ il maestro delle forze che possiede,l’uomo ha lasciato.

E’ l’incontrario,le forze stanno governando l’uomo e la vita perche’ non siamo venuti su questo pianeta per sviluppare noi stessi in termini generali. Ci e’ stata data la vita per essere felici,perche’ la vita e’ transitoria. La vita e’ molto breve. La vita e’ cio’ che e’ fondamentale. Ma,se la vita sta passando e tutto quello che faccio e’ lavorare per comprare cose per avere sempre di piu’ e se la societa’ del consumo e’ l’energia di tutto. Dove va tutta questa energia? Se il consumo si ferma o si riduce l’economia si ferma o rallenta e se l’economia rallenta allora’ ci sara’ stagnazione.

Ma il consumo e’ proprio la cosa che consuma il pianeta. La gente vuole vendere sempre di piu’.

Una lampadina non puo’ durare piu’ di mille ore.

Ma potremo avere luci che durano di piu’,solo che non potremo permettercele per i costi proibitivi.

E cosi’ siamo in questo circolo vizioso della societa’ che butta via.

Queste sono questioni politiche. Abbiamo bisogno di lottare per un’altro tipo di cultura.

Noi non vogliamo tornare indietro all’eta’ della pietra,ma abbiamo bisogno di governare il mercato non l’incontrario,come abbiamo fatto fino ad ora.

Ecco perche’ questo problema e’ veramente un problema politico.

E nella mia umile opinione,credo che i grandi pensatori del passato come Seneca diceva che una persona povera non e’ colui che non possiede molto ma e’ colui che ha bisogno di avere sempre di piu’ e desidera sempre di piu’. Quindi e’ un concetto culturale.

Saluto gli sforzi fatti in questa sede e mi congratulo con gli accordi conclusi.

Qualcosa che diro’ non sara’ cosi’ popolare ma e’ indispensabile di renderci conto di alcune questioni. Come la crisi dell’acqua per esempio,la crisi del degrado ambientale ma queste non sono le cause sono gli effetti del nostro modello di civilizzazione che noi abbiamo creato. Quello che dobbiamo rivedere e’ il nostro modo di vivere. Il mio paese ha tre milioni di abitanti ma abbiamo tra le migliori mandrie e greggi del mondo. Il mio paese esporta carne,latte e derivati.

L’80% dell’Uruguay ha terra che puo’ essere usata per l’agricoltura.

I miei fratelli lavoratori prima lavoravano 8 ore ed adesso ne’ lavorano soltanto 6 ore.

Adesso devono fare due lavori e lavorano piu’ di prima perche’ devono pagare tutte quelle cose che sono state portate come le macchine ed altri oggetti.E’ come avere i reumatismi prima ti prende al corpo e poi la vita. Questo e’ il destino della vita umana?

Lo sviluppo non puo’ volare al posto della felicita’,dovrebbe promuovere la felicita’ umana,amore,relazioni umane,rapporti fra i genitori ed i figli,l’amicizia e’ il tesoro piu’ importante che abbiamo. Quando combattiamo per proteggere l’ambiente il primo elemento ambientale e’ la felicita’ umana.

Ecco come e’ chiamato lo sviluppo!

Grazie