GIORNALISTI ITALIANI DA NON DIMENTICARE MAI

Stamattina, 19 ottobre 2019, mi sono imbattuto in un articolo del giornale on line “La verità” ( 😀 ), hai presente uno di quei quotidiani che ti fanno chiedere continuamente “ma chi le legge queste cazzate” e che poi alla fine scopri che qualche imbecille lo trovano sempre?
Maurizio Belpietro entra di diritto e prepotenza nella categoria del mio blog “GIORNALISTI ITALIANI DA NON DIMENTICARE MAI”

La morte di Daphne Caruana Galizia

Sono passati due anni dal 16 ottobre 2017 quando saltò in aria con un’autobomba la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia e non conosciamo ancora i mandanti dell’omicidio. Daphne Caruana Galizia faceva parte del pool internazionale di giornalisti investigativi che ha indagato sui Panama Papers, sulla rete internazionale di società off shore e i loro beneficiari che ha coinvolto a Malta esponenti del governo. Daphne Caruana Galizia è stata delegittimata in vita e in morte. L’inchiesta di Fanpage.it a Malta ha raccolto le testimonianze di amici e parenti, di giornalisti coraggiosi che chiedono alla comunità internazionale, all’Europa di mettere sotto osservazione Malta dove la libertà d’informazione è a rischio.

Se ti sei risvegliato a 90
ma non senti alcun dolore
non avere paura hai votato
il male minore, il male minore…
Nausea, depressione,
i sintomi della rassegnazione,
e non c’è cura, né ospedale
per chi non vuole accettare
il male minore, il male minore…

Il male minore non fa poi così male,
se lo controlli bene non scende e non sale.
Il male minore sempre male rimane,
ma se ci pensi bene infondo ci conviene.

Nel dubbio scegliamo il male minore,
perché suona bene come un brano di Mahler in minore
non siamo più nei ‘70, quale livore,
quale satira, qua la diffusione del “Male”
è minore di “Panorama” o “l’Espresso”,
il panorama è lo stesso, forse
come sul muro lo stesso poster
e nel poster lo stesso poster, “effetto Droste”
ho le vertigini, roller coster
Abituati al meno peggio
il naso ce lo siamo turati in almeno un seggio
ma il mondo resta fermo, snapshot
ci siamo spesi tutto, nell’illusione del jackpot
.. e maestri non ne conosco,
pure il meno corruttibile crolla, ecomostro,
..ma è il minore dei mali
e non ne parliamo come il minore dei nani

Ritornello

Ma in Italia si sa amiamo le favole
dove c’è da salvare il salvabile, evitare
la catastrofe, ognuno fa la sua parte,
c’è chi prende e c’è chi dà, c’è chi parte
e chi non sa, che non c’è alternativa,
se tutto va bene stiamo peggio di prima

Ritornello

Ambientalisti per appartenenza

In questo periodo nel mio paese sta succedendo di tutto.
Un sindaco negli anni scorsi indice tre gare d’appalto per realizzare un forno crematorio.
“Lo richiedono a gran voce tutti i cittadini, anche quelli del circondario, ho richieste anche dal Nord Italia” dice l’ex sindaco intervistato dal Mattino del 20 gennaio del 2017.
Poi per una serie di casualità, mancanza di coperture finanziarie, e problemi di natura burocratica (non ambientalisti) sollevati dall’opposizione, viene annullata l’apertura prevista 8-9 mesi fa.
Un inceneritore.
Tutto questo nel silenzio generale, nessuno è stato informato, nessuno si è ribellato, nessuno ha alzato un ca…zzo di sopracciglio, nessun ambientalista, anzi la parola fino a qualche tempo fa, non c’era nel vocabolario Rocchese, quelli con “l’animo ecologico” erano solo dei comunisti, traditori, pentiti e finocchi e venivano guardati con sospetto.

A giugno cambia lo scenario, il sindaco insieme alla sua squadra sceglie il suo successore che inaspettatamente ed incredibilmente perde le elezioni.
La nuova amministrazione indice di nuovo il bando.
E allora per magia la parola Ambientalista entra finalmente nel lessico rocchese.
In molti, alimentati dalla recente e cocente sconfitta alle urne, hanno dato sfogo a tutta la frustrazione che avevano accumulato nei mesi scorsi.
Questo nucleo, aiutato anche dall’ignoranza diffusa, e dalla capacità di alcuni soggetti di inoculare la paura, il sospetto, ha alimentato una suggestione collettiva di fobia.
Nessuno sente, nessuno ascolta e “siamo nella terra dei fuochi” è lo slogan.
Cosa mi fa incazzare?
Sembra che tutti abbiano dimenticato che quando la nostra zona si è trasformata per davvero in terra dei fuochi, quando la nostra terra ha inghiottito di tutto, in molti sapevano, in molti hanno taciuto, gli interessi erano altissimi, in molti si sono arricchiti, mentre i tassi di morti per cancro si alzavano del 350%
Poi “ego ti absolvo” , non solo eviteranno le fiamme dell’inferno, ma prima proveranno a riciclarsi addirittura come “ambientalisti”. Ci sta!

E ca…o! Guardatevi intorno, non posso fare nomi ma li conoscete benissimo, forse devo spiegarvi che anche le omissioni, il chiudere un occhio, il tacere sapendo, fanno parte di quella catena delinquenziale che ci ha portato fin qui?
Devo dirvelo io che spesso era proprio chi ci doveva proteggere che girava il proprio sguardo altrove? Lo sapete bene.
Tra loro molta gente timorata di dio, che non si perde una funzione in chiesa, e che con una faccia dolcissima fa la carità e con l’altra feroce e cattiva potrebbe far morire in mare un bambino di fame e di sete per il colore della sua pelle.
Questa è quella che si chiama ipocrisia, ce l’abbiamo nel DNA, non credo nello spirito ecologico di molti.

Scommettiamo che anche se fosse accertato al 1000 per 1000 che l’impianto pensato fosse tra i primi impianti BIO d’Italia, ad impatto zero, la butterebbero sul traffico o “IL FATTORE PSICOLOGICO”?
Perché anche la coerenza è un bene prezioso e raro dalle nostre parti e in quel momento, se non siete stupidi o di parte, dovreste capire il loro vero interesse.
E davanti agli interessi personali, se li conosco come li conosco e li conosco, non si è mai fermato nessuno, davanti ai soldi, e spesso erano pochi spiccioli, li ho visti fare sceneggiate incredibili, al limite del ridicolo.
Hanno tenuto questo posto in ostaggio per decenni, senza mai fare davvero qualcosa per la gente, lanciando qualche briciolina di tanto in tanto, facendo ben attenzione affinchè il gesto fosse ben visto da tutti.
Hanno privatizzato l’acqua, ci hanno messi in condizione di pagarla il prezzo forse tra i più alti del “mondo non equatoriale“, con jus vitae ac necis nelle mani alla SPA alla quale si sono associati, ci hanno tassati fino all’osso, hanno lasciato debiti incredibili, ma ci siamo mai chiesti per fare cosa se nessuno è mai andato oltre la c..zzo di ordinaria amministrazione?

feliceiovino

Perché ogni volta che si parla di misteri e di stragi in Italia, ci sono mafia, servizi segreti e massoneria? Cos’è la massoneria, anzi cosa è diventata la massoneria italiana? Giuliano Di Bernardo è stato al vertice dell’organismo massonico più importante, il Grande Oriente d’Italia, nei terribili anni che vanno dal 1990 al 1993. Gli anni delle spinte autonomiste, del tentativo di colpo di stato attuato con la strategia terroristica di mafia e ‘ndrangheta. Giuliano Di Bernardo è uno dei testimoni dei magistrati di Reggio Calabria titolari dell’inchiesta sulla ‘Ndrangheta Stragista, per la prima volta svela una serie di retroscena di quei terribili anni. Spiega che, nonostante il divieto dopo la legge Spadolini-Anselmi e dopo lo scandalo della P2 di Licio Gelli, in realtà sono state costituite logge coperte nel Grande Oriente d’Italia.