E’ questa gente che mi consola e mi fa ricordare perchè 10 anni fa scelsi la croce di essere un “grillino”.
L’avevo quasi dimenticato. Non certo Roberto “Figo” (), perchè dalle mie parti, nell’azienda a conduzione familiare , non è cambiato un emerito cazzo (anzi)

Grande emozione ascoltando il testo di questa canzone dei Virginiana Miller, gli anni di piombo vissuti in un auto blu, una Citroen Ds (lo squalo),  ai tempi delle BR.
Un dialogo con la propria donna attraversando autostrade, gallerie, e strade di montagna. Probabilmente si tratta del rapimento Moro e avendo vissuto quegli anni non riesco a non provare grande nostalgia e tenerezza.
dice il cantante Simone Lenzi
“Sono personalmente convinto che in quella vicenda ci siamo giocati il futuro del Paese. Che se non ci fosse stato il rapimento Moro, con quell’epilogo atroce, il Paese oggi oggi sarebbe diverso. Avremmo anche una sinistra diversa, con idee più chiare e moderne, consolidate in una pratica di governo più rodata negli anni. Credo che se ti interessa il presente, ed è di questo che in fondo si parla, tu non possa non farti delle domande su quel che fu in gioco allora. Gli anni di piombo congelarono il Paese in una morsa asfittica: adesso paghiamo il conto della nostra arretratezza. Nel video la canzone è dedicata ai Padri. Moro fu uno di questi padri di cui la nostra società è tragicamente orfana e di cui pure c’è ancora un disperato bisogno”.
Più passa il tempo più quegli anni sembrano complicati, e le figure politiche dell’epoca nonostante tutto si ergono comunque come giganti rispetto ai rincalzi successivi, sempre meno motivati da ideali di giustizia sociale e crescita economica.
Simone Lenzi : “nel ’94, quando venne fuori quel miliardario vestito da miliardario con la sciarpina di seta bianca. Ecco, bastava guardarlo per capire come sarebbe finita”

“L’autostrada è del sole”, e l’avevano appena costruita, addirittura finita nei tempi previsti. Penso alle politiche successive, alle varianti, alle Salerno-Reggio Calabria mai compiute, alle cattedrali nel deserto del terremoto in Irpinia, all’arroganza nella gestione dei soldi pubblici, in un clima di destabilizzazione generale provocato ad arte (col tempo sapremo anche da chi),  penso al ruolo centrale che ancora aveva l’individuo in quegli anni, alle conquiste dei lavoratori, le leggi a tutela della loro dignità, all’edilizia popolare che in qualche modo ha messo un tetto sulla testa a milioni di persone, alla visione dinamica del mondo, al sentimento di ricostruzione ancora aleggiante nonostante i mezzi mai politicamente corretti della balena bianca, per accaparrarsi il consenso.E invece la nostra voglia di progresso e le nostre speranze guardavano altrove: la sinistra italiana, quella dei tribuni, quella che si faceva sentire, quella della solidarietà con i lavoratori, solidarietà che man mano si è trasformata in mero atteggiamento di facciata, quella sinistra che ci ha tradito, ogni volta. Pur continuando a pensare che quei politici siano stati fondamentali nella genesi dell’attuale situazione di degrado politico-economico-sociale del nostro paese, mi pento di non aver usato la politica come hanno fatto tutti, e il prezzo lo pago ogni giorno, lottando ancora contro quei fantasmi.

Virginiana Miller Anni di Piombo
L’autostrada è del sole stanotte
ma piove sul valico a Bologna
eppur bisogna andare
la radio mi trasmette l’amore amore

stai tranquilla, vado piano
quando arrivo poi ti chiamo
da un telefono a gettoni
e ti dico che non mi hanno
colpito le scosse
non mi hanno rapito le Brigate Rosse

Non avere paura, non temere,
non c’è piombo in fondo al nostro cuore

Io, me la cavo bene.

Tutto un’altra galleria stanotte
le stelle, le luci dei fanali
E una mia immensa tenerezza passa per le tue mani,
ciao, ci sentiamo domani

Stai serena che se ho sonno
io mi fermo e forse dormo
per un paio d’ore o per vent’anni amore
Stai tranquilla, vado piano
quando arrivo poi ti chiamo
da un telefono a gettoni

e ti dico che non mi hanno
colpito le scosse
non mi hanno rapito le Brigate Rosse
non avere paura e non temere
non c’è legge speciale
né ragione di stato
più nulla da rivendicare
più nessun potere, nessun mare
non c’è piombo in fondo al nostro cuore

stai tranquilla, vado piano
quando arrivo poi ti chiamo

poi ti chiamo

I Virginiana Miller sono un gruppo alternative rock italiano originario di Livorno e formatosi nel 1990. Il nome del gruppo si ispira a quello di una pianta dell’Orto botanico di Pisa.

I Virginiana Miller nascono a Livorno nel 1990. Dopo alcuni concorsi (Premio Ciampi e Indipendenti di Fare Musica tra i più importanti), nel 1996 la band entra in contatto con Baracca e Burattini, etichetta discografica e management che negli anni precedenti si era occupata di C.S.I., Marlene Kuntz ed altri importanti gruppi della scena rock italiana.

È proprio con B&B che nel 1997 esce Gelaterie sconsacrate (B&B/Sony), il primo CD dei Virginiana Miller, prodotto artisticamente da Marc Simon (leader dei Corman e Tuscadu) coadiuvato da Giorgio Canali dei C.S.I. Entrambi suonano in alcuni brani del disco, che vede anche la partecipazione degli Yo Yo Mundi e di Massimo Fantoni.

Gelaterie sconsacrate riscuote grande entusiasmo da parte della critica e vale al gruppo numerosi riconoscimenti e tanta visibilità: (la band sarà tra l’altro supporter dei Simple Minds nel concerto del Foro Italico a Roma). Nel frattempo i Virginiana Miller sono ospiti in numerosi programmi televisivi (Magazzini Einstein su Rai 3, condotto da Sandro Veronesi; Supergiovani su RAI 2, Help e Hit it su TMC2, Il Muro su Odeon TV) e radiofonici (Quelli che la radio su Rai Radio 2, condotto da Giorgio Conte e Giorgio Comaschi; live set a Suoni e Ultrasuoni su Rai Radio 2 e Patchanka su Radio Popolare).

Nel 1999 esce il secondo lavoro, Italiamobile (B&B/Sony).
Il disco è interamente registrato nella fattoria di Scacciapolli, nella campagna pisana, sfruttando gli ambienti naturali per ottenere un ottimo amalgama sonoro. Responsabile del progetto tecnico è Tony Soddu. A nobilitare le 11 tracce del disco, oltre alle chitarre di Massimo Fantoni, c’è la presenza di Vittorio Nocenzi del Banco del Mutuo Soccorso. La produzione artistica è, come nel precedente, di Marc Simon.

Nello stesso anno viene pubblicato il libro di Giampaolo Simi Direttissimi Altrove, un noir dichiaratamente ispirato alle atmosfere di Gelaterie sconsacrate. I Virginiana Miller seguono così l’autore in una serie di reading di presentazione, allestendo per l’occasione un set acustico.

Nel 2002 l’esperienza acustica viene suggellata in Salva con nome (B&B/Edel), un live acustico registrato al Banale di Padova. Su questo disco suona il basso Valerio Fantozzi degli Snaporaz, dopo che il vecchio bassista Andrea Fusario – membro fondatore dei Virginiana Miller – ha lasciato il gruppo. Salva con nome è l’ultimo disco dei Virginiana Miller per Baracca&Burattini, dopo 5 anni di collaborazione.

Virginiana Miller live – Marzo 2010
Il gruppo lavora così per proprio conto al terzo disco in studio. Entra a far parte dei Virginiana Miller nel ruolo di bassista Daniele Catalucci. La band gira il videoclip del brano Malvivente (regia di Simone Manetti), che arriva in finale al concorso della Fandango. Protagonista del video è un sorprendente Giorgio Canali.

Nel 2003 i Virginiana Miller presentano Terrarossa, singolo che anticipa l’uscita del nuovo album La verità sul tennis. Il singolo contiene, oltre al brano La verità sul tennis, anche il videoclip di Malvivente e due cover: i Virginiana Miller interpretano infatti Pesci nell’acqua di Giorgio Canali (tratto dall’album Rossofuoco), mentre Canali rivisita Venere Nettuno Belvedere, tratta da Gelaterie sconsacrate.

La verità sul tennis esce nel febbraio 2003 su etichetta Sciopero Records con distribuzione Mescal/Sony Music. Realizzato con la produzione artistica di Amerigo Verardi, con la partecipazione di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi dei Baustelle come coristi in Malvivente, La verità sul tennis si presenta come un atto d’amore per quello che Gianni Clerici definisce lo sport dei “gesti bianchi”.

Dopo l’uscita di La verità sul tennis, i Virginiana Miller cominciano ad allestire il loro Hanimo Studio spinti dall’esigenza di lavorare con calma ai nuovi progetti.

Nel settembre 2006, siglato l’accordo con Radiofandango (costola musicale della nota casa di produzione cinematografica di Domenico Procacci) esce il quinto lavoro Fuochi fatui d’artificio. A curare la produzione artistica è chiamato Marco Lenzi e il fonico è Rino Sassi.

Nel 2009 i Virginiana Miller sono di nuovo in studio per la realizzazione di un nuovo album. Durante una breve pausa registrano, con la produzione di Ale Bavo, una versione di È la pioggia che va dei The Rokes per il film Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, vincitore del Premio Controcampo Italiano alla 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Marco Casini lascia il gruppo. Matteo Pastorelli è il nuovo chitarrista dei Virginiana Miller.

Anni 2010
Nel 2010 esce per ZAHR/Edel Il primo lunedì del mondo, quinto album di inediti dei Virginiana Miller. Fra le 11 nuove tracce, L’ angelo necessario compare nella colonna sonora del film di Paolo Virzì La prima cosa bella. Da alcune scene inedite del capolavoro del regista livornese è tratto anche il video di Acque Sicure. Altri due brani estratti dall’album Il primo lunedì del mondo compaiono come colonna sonora del film Questo mondo è per te del regista Francesco Falaschi. Il videoclip di La carezza del papa è girato da Paolo e Marco Bruciati ed interpretato da Simone Lenzi nelle insolite vesti di un prete. Nel settembre 2011 viene diffuso il video del secondo estratto, ossia L’angelo necessario, che ha per protagonista Platinette.

Il 29 maggio 2012 Gelaterie sconsacrate viene ristampato in CD, vinile in edizione limitata a 300 copie e in digitale dall’etichetta Gibilterra Management e la distribuzione di Venus con una nuova copertina, realizzata dal batterista Valerio Griselli. Viene inoltre aggiunta la bonus track You & me inc., brano registrato durante il periodo di Gelaterie sconsacrate ma che non vene incluso nella tracklist, successivamente venne inserita come traccia fantasma nell’album A.F.C. dei L’Upo.

Nello stesso periodo viene intrapreso il tour dedicato all’esecuzione dell’album traccia per traccia con arrangiamenti differenti.[3] Sempre nel 2012 il brano inedito Tutti i santi giorni viene inserito nella colonna sonora del film omonimo di Paolo Virzì, ispirato al romanzo di Simone Lenzi, frontman dei Virginiana Miller, La generazione. Questa canzone viene candidata nel maggio 2013 ai David di Donatello per la migliore canzone originale. Il 14 giugno la canzone si aggiudica il premio, avendo la meglio sugli altri candidati.

Il 21 giugno 2013 viene pubblicato il singolo Una bella giornata, accompagnato da un videoclip diretto da Tomas Uolli Marcuzzi. La canzone anticipa l’uscita del sesto album del gruppo Venga il regno (Ala Bianca). Dal 9 al 13 settembre la band pubblica una serie di one shot films, piccoli video di presentazione del disco diffusi attraverso i social network. Dal 3 ottobre la band intraprende un tour promozionale. Il 17 settembre 2013 viene pubblicato il sesto album in studio della band, intitolato Venga il regno e pubblicato da Ala Bianca. Il disco è stato registrato a Lari e prodotto da Ale Bavo. Il 3 ottobre seguente viene diffuso il video di Anni di piombo, diretto dal regista trentino Matteo Scotton.

Aylan è  vivo, dentro tantissima gente, dentro di me sicuramente. La sua immagine, su quella spiaggia dove il mare lo ha restituito, la porterò con me per sempre.
Certo, questo non riporterà Aylan in vita, ma a molti darà ancora più energia nella lotta contro il razzismo, l’intolleranza, la strumentalizzazione per scopi elettorali del fenomeno migratorio.
Prima eri un clandestino, extracomunitario, immigrato,  hanno dovuto vederti morire per capire che eri solo un bambino.
Non potevi  sapere dei traffici di vite umane, dei desideri, quasi sempre disillusi, lasciati in una stiva, che  ripartorisce gli uomini ogni volta. Tu non sei rinato, non ce l hai fatta, ma sei vivo, più forte che mai, diventerai un simbolo, il simbolo di chi arriva e  di chi accoglie, e di un sentimento oramai sopito, la pietas, quel rapporto affettuoso e doveroso che un tempo univa gli uomini, e che i Romani elevarono al rango di divinità. Anche per questo sei vivo, sei li a testimoniare, grande come la statua della libertà, che in quelle stive, nei centri di accoglienza, nel contatto con le forze di polizia ci sono delle persone, che vanno rispettate, anche prima che muoiano.

feliceiovino

Qualche sera fa ho fatto l’incontro che mi mancava nella vita per poter dire “ho visto tutto”. Si tratta di J. F. (non john fitzgerald) sindaco di un paesino vicino Vicenza. Non vi do nome e cognome e paesino, per non fare il suo gioco: cioè fare propaganda politica sulla pelle e sulle disgrazie degli ultimi. Sembra uno degli ultimi trends quello di violare leggi e costituzione, impuniti, e siccome con Salvini questo atteggiamento ha pagato (come per bossi, calderoli….), o almeno lo pone al centro della peggiore razza di italiani, quella che puzza, dal secolo scorso, quella razzista, fascista, ma soprattutto quella orgogliosamente ignorante, sembra che in molti vogliano seguire la sua scia, fatta di dichiarazioni e atti al limite della legalità. Beh questo sindaco è noto per aver messo un segnale di divieto di sosta per i nomadi, aver reso inagibile uno stabile dove potevano essere destinati alcuni dei profughi che sbarcano dall’africa, e per voler mettere una tassa sulle coppie omosessuali.
Insomma una serie di reati a catena, tra i quali un evidentissima apologia del razzismo, sufficiente “fumus criminis” per partire con un azione giudiziaria. Per J.f. sembra che a fare la differenza tra le persone sia la diversità: razza, sesso, colore della pelle.
beh anch’io sto diventando razzista, non sopporto la gente come lui.

E’ con grande tristezza che ho assistito qualche giorno fa, ai funerali di un boss romano, Vittorio Casamonica. In quelle immagini ho visto l’ennesima sconfitta di quella che dovrebbe essere una società civile, ed i suoi punti di riferimento per il mantenimento degli equilibri. E’ la sconfitta delle nostre 5 forze di polizia (record mondiale), ed è la conferma che il nostro sistema è marcio dalle fondamenta.
Sembra addirittura che  alla guida dei fiati che suonavano la colonna sonora del Padrino, ci sia stato un carabiniere in pensione da due anni, dal cognome che ricorda scene tratte da film di Totò e Peppino: Francesco Procopio.
Intanto il mondo ci guarda e ride. La notizia è rimbalzata di sito in sito, e non c’è prima pagina di quotidiano on line che non riporti la notizia con note di ilarità.
In qualsiasi altro posto, nel mondo, un evento simile avrebbe dato luogo alla retata dell’anno, mentre nel paese di pulcinella abbiamo accompagnato il boss, suonando “il Padrino” e lanciando fiori dagli elicotteri, con tanto di timbro e permessi.

Se li conosco, come li conosco, se la prenderanno col pilota dell’elicottero, con quelli come me che esternano il loro sconcerto, e con qualche povero cristo che arresteranno facendolo passare per il boss dei boss.