Il Ministero dell’Interno ha tolto la scorta al giornalista Sandro Ruotolo, storico collaboratore delle trasmissioni di Michele Santoro, minacciato dalla Camorra per le sue inchieste. “Io so solo così so fare il giornalista” racconta Ruotolo “stare sui territori, raccontare, intervistare, cercare la verità. Vorrei continuare a poterlo fare”. Sono molti i messaggi di solidarietà arrivati in queste ore al giornalista campano da colleghi, esponenti del mondo della cultura e dalla politica, con in testa il vice premier Luigi Di Maio che ha definito “assurda” la decisione di togliere la protezione a Ruotolo. Anche Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, ha chiesto al Viminale di rivedere questa decisione mentre Lo scrittore Roberto Saviano, anche lui sotto scorta per aver raccontato gli affari dei Casalesi, ha sottolineato come le minacce del boss Michele Zagaria non abbiano scadenza, visto che non si è mai pentito né ha mai collaborato con le autorità. La redazione di Michele Santoro si stringe intorno all’amico e collega Sandro Ruotolo nella speranza che presto possa tornare al suo lavoro di inchiesta e di ricerca della verità. Maggio 2015: Sandro Ruotolo è sotto scorta Il giornalista di Servizio Pubblico Sandro Ruotolo è sotto scorta. La decisione è stata presa dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, in attesa della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Le minacce di morte per il giornalista televisivo sono arrivate dal capo del clan dei casalesi, Michele Zagaria. Il boss intercettato in carcere dice: “‘O vogl’ squartat’ vivo”. All’origine delle minacce c’è questa intervista a Carmine Schiavone. Il giornalista di Servizio Pubblico Sandro Ruotolo è stato minacciato di morte. Michele Zagaria, capo dei Casalesi, è stato intercettato in carcere mentre diceva “‘O vogl’ squartat’ vivo” riferito al nostro vicedirettore. Ma lui non ha paura: “Se tu sei da solo a raccontare, sei esposto. Se siamo in tanti, il rischio si annulla. Se di Terra dei Fuochi e del clan dei Casalesi è solo Servizio Pubblico a parlarne, è chiaro che la minaccia si concentri solo su di noi”. E poi ringrazia i tantissimi messaggi di solidarietà ricevuti: “Il più bello? Arriva dal Sulcis…”. #stoconSandro Sandro Ruotolo non ha paura: “Se tu sei da solo a raccontare, sei esposto. Se siamo in tanti, il rischio si annulla. Se di Terra dei Fuochi e del clan dei Casalesi è solo Servizio Pubblico a parlarne, è chiaro che la minaccia si concentri solo su di noi”. E poi ringrazia i tantissimi messaggi di solidarietà ricevuti: “Il più bello? Arriva dal Sulcis…”. La reazione del web alla notizia delle minacce al vicedirettore di Servizio Pubblico Sandro Ruotolo. Foto e frasi a favore del giornalista minacciato di morte dal boss Zagaria.

CON 183 VOTI A FAVORE e 4 astenuti, il Senato ha distrutto se stesso e una parte fondamentale della Costituzione Italiana. Per non partecipare allo scempio, sono usciti dall’aula i senatori di M5S, Lega e Sel più 27 dissidenti del centrodestra e 16   . La agosto sar come una pi infauste della storia repubblicana, accompagnata da un doppio epitaffio. Le parole del capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani: “La Riforma porta due firme, Renzi e Berlusconi”. E l’esultanza del Pregiudicato: “Tra pochi mesi recupero l’agibilità politica”. Sarà sicuramente così. Attraverso una trama   di palazzo (cucita da accordi indicibili su Quirinale e Giustizia) e senza alcun mandato elettorale, Matteo Renzi ha voluto a ogni costo stringere un patto di ferro con quel Caimano che da un ventennio è il primo responsabile del degrado politico, economico e morale del Paese.

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“Vinciamo noi” un cazzo. Asfaltati.

Lo sentivo, c’era qualcosa che non funzionava… i miei sensi erano assopiti dal “vinciamo noi”, che tra l’altro non ho mai detto ne mai scritto, perchè risuonava come un “ejaeja alala”.
Chi ha inventato questa cosa si è mai chiesto come si è sentito chi la ascoltava? Glielo dico io: escluso! Ed è solo uno dei milioni di errori di comunicazione che ha fatto il movimento: escludere non includere.
Troppa arroganza, troppi  a cantare vittoria e a montare gazebo come fossero la cappelle sistine, troppo distacco con la gente quella vera,  nessun tipo di approccio valido con chi viene informato dalla tv, che rimane purtroppo la maggioranza del paese . Insomma troppa presunzione. Chi si occupa di comunicazione nel movimento ha compiuto in un anno tutti gli errori che si possono commettere, l uno dietro l altro, ed è già un cazzo di miracolo che abbiamo perso solo 5 punti dalle politiche.
Non si puo aspettare che quel 41% muoia di vecchiaia per cambiare davvero il paese e toglierlo dalle mani delle lobbies. Io non ho tutto quel tempo, forse voi si.
Facciamo un mea culpa, analizziamo gli errori, ripartiamo da quelli, niente è perduto.