All’inizio del XIX secolo, un autore desideroso di mantenere l’anonimato dà vita a un romanzo storico ambientato nel 1400 a Roccarainola. Per quasi due secoli, questa preziosa opera rimane confinata tra le mani di pochi privilegiati. Tuttavia, l’eccezionale Domenico Capolongo, decide di riportarla alla luce, ristampandola e rendendola accessibile a un pubblico più ampio. La trama avvincente, arricchita dalla maestria dell’autore anonimo, offre una dettagliata panoramica sui luoghi e sui personaggi storici, con alcune modifiche agli eventi al fine di rendere la storia ancora più accattivante per il lettore.

Questa narrazione straordinaria merita non solo di essere tramandata attraverso le generazioni, ma di avere un peso maggiore nella considerazione popolare, cosa che non è ancora avvenuta, e auspico che quest’anno si possa finalmente compiere tale nobile compito di diffondere e preservare questa storia affascinante.

Al centro di questa straordinaria vicenda emerge la figura tanto dibattuta di Lucrezia D’Alagno, figura chiave che, secondo la narrazione, sarebbe nata a Roccarainola insieme ai suoi fratelli. Qui, tra le lussureggianti terre adatte alla caccia con i rapaci, avrebbe incrociato il destino con Alfonso, durante una delle sue giornate trascorse nel territorio. Non solo Roccarainola avrebbe assistito a questo incontro, ma avrebbe visto crescere Lucrezia, destinata a diventare nei successivi dieci anni la regina “di fatto” del Regno di Napoli. Nonostante il suo status di regina, la sua nascita a Roccarainola la rende, in ogni senso, una figlia della città, prima di trasferirsi a Torre Octavia e Castel Novo (Torre Annunziata e Napoli).

Tuttavia, ogni anno la rievocazione della storia si interrompe prima della morte di Alfonso, un evento cruciale che sottende l’inizio della saga del Romito di San Donato. Quest’anno, l’auspicio è di svelare l’intero racconto, portandolo alla luce e rendendolo accessibile a tutta la cittadinanza, in modo da immergersi completamente nelle vicende che hanno plasmato la storia di Roccarainola e dei suoi illustri personaggi.

Un Palazzo di Jeans. Questa mattina mi trovavo a Ercolano, nella strada dei mercatini. Quando sono arrivato, ho fatto una scoperta straordinaria: un antico palazzo, da decenni avvolto nelle impalcature di sostegno per prevenirne il crollo, era stato interamente rivestito di jeans. Questo gesto rappresentava una protesta contro l’indifferenza di coloro che lasciano le cose inalterate per molti anni. Si trattava di una vera e propria opera d’arte.

Chiesa S. Maria delle Grazie Roccarainola 4K

Chiesa S. Maria delle Grazie Roccarainola
Una chiesa costruita nel 1574 dai feudatari di Roccarainola, i Tomacelli, oramai in disuso per i danni provocati dal tempo e dal terremoto del 1980. Poi 40 anni di oblio. Ci hanno lavorato varie amministrazioni e finalmente oggi con l’amministrazione di Giuseppe Russo viene restituita alla popolazione. Molti rocchesi hanno dei ricordi legati a quella chiesa, e sono persone di una certa età, infatti è stata attiva fino alla fine degli anni 70. Questo è il filmato che abbiamo realizzato e proiettato il 4 Marzo per la sua inaugurazione.

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Il peso di un Regno sta nella Corona. Nel giro di vent’anni, a metà del Quattrocento, Napoli è diventata una delle principali città europee del Rinascimento. L’eco della generosità del sovrano (avrebbe speso, la bella somma di 150 mila ducati) si è sparsa in tutta Europa, è da questo particolare che viene il suo soprannome di «Magnanimo».