Era il 2014, un viaggio di ritorno da Maratea. Durante il tragitto, ci siamo fermati a un laghetto. Non ricordo esattamente dove fosse, e forse non l’ho mai saputo davvero. Era solo un luogo che ci ha colpito al volo, uno di quei posti che incontri per caso e che, senza preavviso, si fissano nella memoria.

Eravamo in cinque: Gabriel, Francesco e Giusy – stavano ancora insieme allora – e Marzanna. Nessuna grande avventura, nessun evento memorabile. Solo una pausa, il tempo di scendere dall’auto, respirare l’aria di quel posto e scambiarci qualche parola. L’atmosfera aveva una sua bellezza quieta: il riflesso dell’acqua, la luce morbida del pomeriggio, il rumore delle risate che riempivano il silenzio.

Ritrovare quel filmato oggi è stato come aprire una finestra su un passato che sembra più distante di quanto dovrebbe. Non tanto per il tempo trascorso, ma perché ognuno di noi ha preso strade diverse. Francesco e Giusy non stanno più insieme, e forse anche quel legame di gruppo non è più lo stesso.

Eppure, rivedere quelle immagini non lascia l’amaro in bocca. È più un promemoria: di come i momenti più semplici, quelli che non pensi di voler ricordare, alla fine si rivelano i più significativi. Non ho montato il video per nostalgia, ma per fissare un frammento di tempo, per dare un contorno più netto a un ricordo che altrimenti rischierebbe di sfumare.

Non so dove fosse quel laghetto, e forse non lo scoprirò mai. Ma è lì, in un punto indefinito della strada, a ricordarmi che anche il caso può creare qualcosa di eterno.