Quella che abbiamo vissuto in questa legislatura è stata un occasione sprecata.
Il M5S è morto, lo era da un bel po.
Oggi è diventato altro, ed era assolutamente prevedibile. I “ragazzi” che abbiamo sostenuto, difesi in tutti gli ambienti ostili, sono diventati “uomini di governo e delle istituzioni”, e temo che salterà anche il limite dei 2 mandati, perchè oramai si è capito che stanno cambiando tutte le carte in tavola, in tempo reale.
Il movimento nasce per mettere fine con un “RESET” la dilagante corruzione nelle istituzioni, le collusioni della politica con le organizzazioni criminali, per fare chiarezza su moltissime questioni italiane che non hanno mai avuto risposta.
Niente è stato fatto di tutto questo, e alla fine ci ritroviamo in un governo con Brunetta, Gelmini e Carfagna. Questo è nient’altro che “il RESET DEFINITIVO DEL MOVIMENTO”.
Più morti di cosi.

A seguire la “lista” dei ministri (sembra un governo Berlusconi)

Ministri senza portafoglio
Rapporti con il Parlamento
Federico D’Incà
Innovazione tecnologica e la transizione digitale
Vittorio Colao
Pubblica amministrazione
Renato Brunetta
Affari regionali e le autonomie
Mariastella Gelmini
Il sud e la coesione territoriale
Maria Rosaria Carfagna
Politiche giovanili
Fabiana Dadone
Pari opportunità e la famiglia
Elena Bonetti
Disabilità
Erika Stefani
Coordinamento di iniziative nel settore del turismo
Massimo Garavaglia

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Ministri con portafoglio
Affari Esteri e Cooperazione internazionale
Luigi Di Maio
Interno
Luciana Lamorgese
Giustizia
Marta Cartabia
Difesa
Lorenzo Guerini
Economia e Finanze
Daniele Franco
Sviluppo economico
Giancarlo Giorgetti
Politiche agricole alimentari e forestali
Stefano Patuanelli
Ambiente, tutela del territorio e del mare
Roberto Cingolani
Infrastrutture e trasporti
Enrico Giovannini
Lavoro e politiche sociali
Andrea Orlando
Istruzione
Patrizio Bianchi
Università e ricerca
Maria Cristina Messa
Beni e attività culturali e turismo
Dario Franceschini
Salute
Roberto Speranza