Sarà che Berlusconi non ha più interesse ad alzare cortine fumogene coi suoi media, sarà che i vecchi del Pd, hanno una gran fretta di mettere fuori uso il burattino Renzi, pensando di tornare ai bei vecchi tempi, ma sento sempre più spesso la parola “recessione”. Qualche mese fa era tabù, si veniva espulsi dai partiti se solo la si pronunciava.
E l’Istat continuava a dare i suoi numeri con variazioni decimali o centesimali sugli aumenti di prezzi ed inflazione.
L’Italiano negli ultimi anni ha visto il suo potere d’acquisto svanire come neve al sole con prezzi decuplicati, mentre gli organi preposti parlavano di percentuali prossime allo 0,2, 0,3.
La mancanza di controlli sui prezzi sul “popolo della partita Iva” delineava uno scenario ben chiaro gia dal decennio scorso.
Chiunque avesse la minima nozione di economia politica, aveva da tempo intuito che una politica dei prezzi e dei salari, sbilalanciatissima come quella italiana, ci avrebbe presto portato alla deflazione.
La deflazione è uno stato dell’economia che vede i magazzini pieni di merce con la gente che non compra, per una serie di motivi tra i quali quelli meramente psicologici.
La cosa che lascia perplessi è questo cadere dalle nuvole, che è mera finzione. Tutti sapevano che saremmo arrivati a questo, dicamo che ci hanno “accompagnati con la manina”, purtroppo alla gente ripuliscono il cervelo ogni 15 gg., ed è davvero difficile ricordare, in periodi elettorali quello che questa classe politica ha fatto al nostro paese.