Domenica
19 giugno 2011,
Pontida.
Bossi lancia “l'ultimatum
al governo“:
ora non si scherza più, ecco “l'elenco
delle cose da fare“, “Fatti
in tempi certi“, una serie di punti programmatici forgiati dal sacro fuoco
di Pontida, davanti ai leghisti irriducibili. Per svoltare davvero, dopo le
“sberle” di referendum e amministrative. Insomma: o Berlusconi rispetta il nuovo
programma, o “salta il banco”, e tutti a casa. Ministri, Sindaci, Assessori e
Parlamentari leghisti ne sono entusiasti, i media padani – da “La
Padania” a “Tele
Padania” – rilanciano la notizia con orgoglio: ora facciamo a modo nostro.
Certo,
lo so che non si può dare alcun valore alle promesse di gente come Bossi,
Borghezio e Calderoli, ma sapete, rappresentano pur sempre i vertici
istituzionali di questo Paese … E quindi niente, volevo solo dire che oggi
sono scaduti i primi due “ultimatum”:
sì, un Consiglio dei Ministri c'è stato – aumento
delle tasse, riduzione
delle pensioni – ma non c'è stata
alcuna approvazione “della Riforma Costituzionale per il dimezzamento del numero
dei parlamentari e per il Senato federale”, né alcun via libera per la
“riduzione dei contingenti militari impegnati all'estero”. La “rivoluzione di
Pontida” è già finita: partire con due clamorosi flop, due flop sui primi due
punti – in perfettostile
leghista – rende immediatamente
nullo l'intero “contratto”. E quindi? Come da giuramento, Umberto Bossi dovrebbe
far “saltare il banco”, e decapitare il quarto governo Berlusconi. C'erano delle
precise scadenze: e non sono state rispettate. Oddio … in realtà in queste due
settimane qualcosa quelli della Lega Nord l'hanno
fatto: hanno preso il programma stipulato a Pontida di fronte al popolo
padano, e hanno sbianchettato … tutte le scadenze!, per poi pubblicare sul sito
web ufficiale una versioneche
grida al mondo “sì, siamo dei cialtroni”.