Quando i servi ed i cuochi, che fino a poco prima avevano cucinato prelibatezze da nobili, si preparavano a gettare le frattaglie, lo spettacolo che si presentava ai loro occhi era unico: un intero popolo in fermento, tutti accorrevano quasi come fosse un grande evento.

I servi francesi accompagnati dai cuochi napoletani “francesizzati”, all’atto di gettare gli scarti dei banchetti nobili, gridavano sempre “Et voilà, les entrailles, magnatevelle!”, indicando appunto le interiora che il popolo attendeva con tanto fermento.

I poveri, però, poco capivano di ciò che gridavano in francese, ma l’unica cosa che importava loro era quella di riuscire ad accaparrarsi più cibo possibile per sfamare le loro famiglie con un pasto che consideravano succulento e sostanzioso, ironicamente degno di un nobile.

Quando venivano gettate al popolo le interiora, accorrevano molte donne dai quartieri, le cosiddette zandraglie. Queste donne erano le più agguerrite fra tutte e tutti e, pur di accaparrarsi la parte migliore e più abbondante degli avanzi, iniziavano ad urlare, a sbraitare ed anche addirittura a darsele di santa ragione pur di avere la meglio sulle avversarie di turno.

Tale usanza ha, ancor’oggi, un riflesso nel nostro dialetto napoletano sempre con il termine “zandraglie”.

Il termine, però, ha oggi cambiato significato: mentre in passato indicava le donne del popolino che raccoglievano gli avanzi, oggi si usa per lo più l’espressione “ sì ‘na zandraglia”. Così dicendo si vogliono indicare tutte quelle donne che hanno comportamenti, per così dire, poco femminili e che sono solite agitarsi ed urlare in ogni loro discussione, un vero e proprio termine dispregiativo per ogni donna.


SesèMamà | Les entrailles (B. Selo – E. Serio – A. Madonna – F. Martone) Regia di Alessandro Freschi (Frè) (C)&(P) SoundFly S.r.l. 2018 – All rights reserved – www.soundfly.it