E’ stato un ventennio difficile per i soggetti immuni all’anestesia dei media. Tra le cose raccapriccianti di questo periodo c’è l’uso delle parole.

L’operazione Libertà, stando alle confessioni del senatore De Gregorio, consisteva nel far cadere il governo Prodi, in cambio di tre milioni di euro.

Libertà = corruzione : popolo della libertà =  x

 

 

« ometteva di dichiarare quanto a sua conoscenza in ordine alla proprietà e al controllo delle società offshore del Fininvest B group e di conseguenza non rivelava che delle stesse erano beneficiari Silvio Berlusconi, Carlo Bernasconi e Livio Gironi, e che il controllo sulle stesse era esercitato da fiduciari della famiglia Berlusconi »
e inoltre

« ometteva di riferire la circostanza del colloquio telefonico intercorso nella notte del 24 novembre 1995 con Silvio Berlusconi in ordine alla società All Iberian e al finanziamento da 10 miliardi di lire erogato tramite All Iberian a Bettino Craxi »

Il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha scritto uno sconvolgente messaggio su Facebook. Invitando tutti a condividerlo. Sono numeri tragici quelli messi nero su bianco dal deputato. Ecco di seguito il messaggio:
Facciamo diventare VIRALE questo post ragazzi. Condividiamo come non mai, lo stiamo facendo tutti quanti!
Napolitano blinda il governo e nasconde i conti sotto il tappeto. Per la prima volta nel suo mandato, il presidente della Repubblica ha incontrato il ragioniere generale dello Stato. Perché? Ve lo diciamo noi:
– Debito pubblico: record a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;
– Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
– Pil: atteso un altro -2% quest’anno. Si aggiunge al -2,4 del 2012;
– Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
– Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
– Sofferenze bancarie: a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5 miliardi;
– Base produttiva: eroso circa il 20% dall’inizio della crisi;
– Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi. 200 miliardi circa;
– Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
– Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
– Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
– Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;
– Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;
– Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
– Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
– Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione.

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Domenica 13 ottobre alle 17,00, su RaiMovie, nuovo appuntamento con SoundTrek.
Questa settimana Aecho P (Paola Pessot) indagherà la presenza della musica popolare nel cinema, con un focus particolare sul fenomeno tutto italiano dei “musicarelli”. L’esploratrice spaziale attraverso le informazioni raccolte dal computer di bordo Pandora, cercherà di scoprire qualcosa di più su questo singolare genere cinematografico, sulla sua evoluzione nel tempo e sui suoi protagonisti: dagli “urlatori” Mina e Celentano, a Gianni Morandi e Caterina Caselli, dalla “zanzara” Rita Pavone al re dei musicarelli neomelodici Nino D’Angelo.
Partenopeo anche l’esemplare terrestre teletrasportato a bordo dell’astronave Diapason dalla nostra esploratrice spaziale: Gigi Finizio.
Alessandro Siani, con il quale Finizio ha recentemente realizzato l‘album “Buona Luna”, si collegherà dalla Terra con l’astronave Diapason per sostenere il suo amico cantautore. A concludere l’incontro, l’esecuzione live di “Amore amaro”, canzone che Gigi Finizio ha prestato alla colonna sonora de “Il principe abusivo”, film che segna l’esordio alla regia di Alessandro Siani.
Anche i video pop up, proposti dall’astrodee-jay LogEm in questa puntata, sono dedicati a cantanti italiani. Vedremo Malika Ayane con “La prima cosa bella”, title track dell’omonimo film di Paolo Virzì, e “Gocce di memoria” di Giorgia, successo contenuto nella colonna sonora de “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek.
Al termine del programma non perdete il vlog di LogEm su www.raimovie.rai.it, con nuove e interessanti proposte dal web segnalate dai telespettatori.

 

 

Lo scontro all’interno della maggioranza è rientrato e l’intesa tra Pd e Pdl resiste grazie a un accordo sul tetto alle donazioni dei privati. Ma sul finanziamento ai partiti riesplodono le tensioni tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle. Casus belli è stato l’intervento di Riccardo Fraccaro, deputato M5S, che si è rivolto ai colleghi della maggioranza chiamandoli “ladri“. Epiteto che soprattutto i parlamentari democratici non hanno accolto bene, protestando nei confronti del settore dei Cinque Stelle, ma anche della presidenza dell’assemblea: “Fuori, fuori”. I deputati del Pd hanno poi guadagnato l’uscita dell’Aula. A quel punto Marina Sereni (Pd) che in quel momento presiedeva la seduta ha sospeso e rinviato i lavori. Il risultato è che, come minimo, l’approvazione del testo sui soldi ai partiti sarà rinviata alla settimana prossima. I Cinque Stelle avevano infatti proposto di proseguire a oltranza, con una “seduta fiume” durante il fine settimana, ma la proposta è stata respinta. ”La maggioranza sta facendo di tutto per allungare i tempi e non approvare la legge sull’abolizione del finanziamento ai partiti – dichiara Matteo Bragantini (Lega Nord) – Ormai sono mesi che questo provvedimento viene rimpallato tra Aula e commissione e si è già perso troppo tempo”. Per la verità non si sarebbe comunque arrivati a licenziare il testo perché c’era comunque la necessità di discutere sul decreto legge sull’Imu (che scade il 30 ottobre).

Ma il capogruppo del Pd Roberto Speranza, ricordando che i tempi dell’esame del disegno di legge del governo “sono contingentati e quindi la seduta fiume non ha senso in quanto i tempi sono certi”, ribatte: “Bisogna smascherare il disegno di M5S: hanno vantaggio dalla mancata approvazione della riforma. Finché non passa si alimenta il clima nel quale acquisiscono un vantaggio. Non vogliono risolvere un problema, ma semplicemente fare propaganda. L’ostruzionismo viene da M5S, che dice di volere l’esame del provvedimento ma, una volta in Aula, non crea le condizioni perché esso vada avanti”. Durissimo anche il capogruppo di Scelta Civica Lorenzo Dellai. “Non si può dichiarare ladro neanche chi fosse contrario a questa legge, figuriamoci chi la vuole. Noi non cadremo in nessuna provocazione, ma non può lasciarsi impunito l’atteggiamento di chi denigra i colleghi”.

Il confronto tra i Cinque Stelle e praticamente tutti gli altri gruppi parlamentari della Camera è durato per tutta la giornata, tanto che alla fine la discussione è scivolata a lungo su questioni che nulla entravano con il finanziamento ai partiti. Tanto che a un certo punto Sel e M5S hanno cominciato a tirarsi in faccia i rispettivi leader – Nichi Vendola e Beppe Grillo – e le loro presunte “responsabilità” e a contestare le scelte politiche: “Fate la stampella del governo Letta” hanno detto i grillini, “Meglio la stampella del governo Letta che della Bossi-Fini” hanno risposto i vendoliani.

Lo scontro in Aula tra M5S e Pd
La discussione è ancora sui 114 emendamenti. E’ stato Fraccaro a accendere la miccia. Durante il suo intervento su un emendamento, all’inizio delle votazioni, ha ribadito: “Continueremo a chiamarvi ladro”. Immediata la reazione degli altri deputati, soprattutto di quelli del Pd. La vicepresidente Marina Sereni ha provato a riportare l’ordine richiamando Fraccaro ed a “non usare un linguaggio offensivo per il Parlamento ed i deputati”. Ma il Pd ha continuato a rumoreggiare, chiedendo interventi della presidenza sul deputato M5S e urlando in coro “Fuori, fuori”. Secondo il racconto di Giulia De Vita, deputata M5S, un deputato di Scelta Civica ha preso anche in mano una scarpa. Al che, Sereni ha intimato a Fraccaro: “Se pronuncia di nuovo quella parola….”, ma non è riuscita a finire la frase, la sua voce è stata sopraffatta dalle urla dei deputati Cinque Stelle. Specificando che “l’Aula non è né un ring né uno stadio”, mentre decine di deputati del Pd abbandonavano platealmente l’Aula, la vicepresidente ha sospeso la seduta che riprenderà nel pomeriggio. Seduta sospesa nell’Aula della Camera durante l’esame della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Riccardo Fraccaro del Movimento Cinque Stelle ha detto ai deputati “continueremo a chiamarvi ladri“. Immediata la reazione dei deputati del Partito Democratico, molti dei quali hanno abbandonato l’Aula.

Un deputato di Scelta Civica, Mario Sberna, imita nientemeno che Nikita Kruscev togliendosi un sandalo e brandendolo “per rammentare la sofferenza che affligge i tanti sud del mondo” e facendo il gesto di tirarlo al Cinque stelle. Ma, assicura all’Agi, “a chi mi ha dato del ladro, io la scarpa l’avrei fatta mangiare. Se solo lo avessi avuto vicino”. Sberna è definito il “deputato francescano” per la scelta di vivere con la sola diaria di 2500 euro e devolvere il resto in beneficenza. Ma più che a Kruscev Sberna in quel momento ha pensato “al brano del Vangelo che ho ascoltato questa mattina a messa e in cui Gesù faceva riferimento al ‘cattivo’ che è in tutti noi. Quello di questa mattina” da parte dei Cinque stelle “è stato un gesto cattivo, perché compiuto con consapevolezza: si trattava di un testo scritto, con parole pensate e pesate. Non ci si può girare verso un uomo di 53 anni con cinque figli che ha passato la vita nel volontariato cercando di restituire un po’ del benessere che la vita gli ha dato. Non si può dare del ladro a persone che nemmeno si conoscono. Se si vuole fare un’accusa del genere, bisogna citare nomi e cognomi, prendersi delle responsabilità e nel caso fare una denuncia. Cosi’ ho detto loro quando si sono avvicinati per spiegarmi che non ce l’avevano con me. Ma io ai miei figli ho sempre insegnato l’onesta’, la responsabilita’ delle azioni. Vorrei insegnare questi valori anche a loro, ma non per presunzione, solo perche’ sono giovani e vorrei condividere un po’ della mia esperienza”. Una esperienza che viene dal contatto con realta’ difficili che Sberna porta ogni giorno con se’, grazie ai sandali calzati anche in questi giorni di pioggia, alla fede nera che e’ simbolo delle sofferenze dei popoli del sud e del ‘Tau’ francescano che porta al collo.

”Possono strepitare quanto gli pare, io glielo ridico altre cento volte!” scrive poi Fraccaro, su Facebook, riferendosi alla frase pronunciata alla Camera nei confronti degli altri deputati. “Io – prosegue Fraccaro – ne ho viste di cose… Durante il mio intervento in Aula Pd, Pdl, Sel e Scelta civica sembravano sull’orlo di una crisi isterica. Eppure mi sono limitato a smontare pezzo per pezzo un provvedimento farlocco come quello sul finanziamento pubblico ai partiti”.