Scriviamolo sopra i muri mentre piove e balliamo nudi, e sta piovendo mentre ballo nudo, perchè il mio Sud non è fatto di monarchi, di briganti, di valige di cartone, di bastimenti che partono. Non è un partito politico, non sono un neoborbonico, non sono un tifoso di calcio.
Ma al Sud, purtroppo, sono ancora presenti molti retaggi, fatti di luoghi comuni e convinzioni, che alla fine diventano muri che nascondono i veri colori di un popolo, che oramai si autodetermina nella rassegnazione, e che inerme, ha perso anche la speranza.
Lontani dal potere centrale il Sud è da sempre, una prateria sconfinata di orticelli, piccoli poteri, basati spesso su una burocrazia cieca (“quella di “un fiorino”) e incontrollata, e tenuti insieme dalle appartenenze politiche basate purtroppo sul vecchio sistema del voto di scambio, che esiste, in tutti i livelli della società, dai 20 € dati alle persone indigenti, alle cariche istituzionali più importanti. Nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso.

In qualsiasi settore noi rivolgiamo lo sguardo i metodi sono sempre gli stessi, scuola, sanità, occupazione, trasporti pubblici, comunicazione.
Nessun settore o servizio ha davvero al centro della propria azione i cittadini, così come dovrebbe essere. Così la scuola si manda avanti per gli insegnanti ed il personale scolastico, le asl stanno li per medici e personale medico sanitario, i trasporti in alcuni casi sfiorano il ridicolo ed hanno lo stesso principio di sopravvivenza dei precedenti, uffici postali in alcuni casi raccapriccianti, l’occupazione se la vendono i politici per i voti.




Scrivo queste cose non perchè penso che possano interessare a qualcuno,
Così le mission dei vari enti cambiano, si ribaltano.
La mentalità
In quest’ottica i riferimenti al Nord
Oramai si parte con la 24h, e nello zaino portiamo un tablet o un portatile, ma una cosa è certa, quando si parte ci si lascia dietro tutte le problematiche