E’ con grande tristezza che ho assistito qualche giorno fa, ai funerali di un boss romano, Vittorio Casamonica. In quelle immagini ho visto l’ennesima sconfitta di quella che dovrebbe essere una società civile, ed i suoi punti di riferimento per il mantenimento degli equilibri. E’ la sconfitta delle nostre 5 forze di polizia (record mondiale), ed è la conferma che il nostro sistema è marcio dalle fondamenta.
Sembra addirittura che alla guida dei fiati che suonavano la colonna sonora del Padrino, ci sia stato un carabiniere in pensione da due anni, dal cognome che ricorda scene tratte da film di Totò e Peppino: Francesco Procopio.
Intanto il mondo ci guarda e ride. La notizia è rimbalzata di sito in sito, e non c’è prima pagina di quotidiano on line che non riporti la notizia con note di ilarità.
In qualsiasi altro posto, nel mondo, un evento simile avrebbe dato luogo alla retata dell’anno, mentre nel paese di pulcinella abbiamo accompagnato il boss, suonando “il Padrino” e lanciando fiori dagli elicotteri, con tanto di timbro e permessi.
Se li conosco, come li conosco, se la prenderanno col pilota dell’elicottero, con quelli come me che esternano il loro sconcerto, e con qualche povero cristo che arresteranno facendolo passare per il boss dei boss.