Il mio cuore è una goccia di sole
Che serve a scaldarti e a lasciarti fiorire
A crescere i frutti che quì lasceremoIl mio petto è una grotta di luce
Un posto per stringerci e dormire
La mia pancia è una valle di fiori
Per dare ai tuoi occhi i colori che ami
Per dare al tuo naso i profumi che cerchiL’universo è un amore che cresce dentro di noi
Ma esplode nel mondo
E unendo le stelle si disegnano i sogni
E i sogni le nostre emozioniIl mio petto è una grotta di luce
Un posto per stringerci e dormire
La mia pancia è una valle di fiori
Per dare ai tuoi occhi i colori che ami
Per dare al tuo naso i profumi che cerchiL’universo è un amore che cresce dentro di noi
Ma esplode nel mondo
E unendo le stelle si disegnano i sogni
E i sogni le nostre…
L’universo è un amore che cresce dentro di noi
Ma esplode nel mondo
E unendo le stelle si disegnano i sogni
E i sogni le nostre emozioni

Gnut L’ammore ‘o vero

Magari fuss tu l’ammore overo
Io ‘ngopp all’acqua cammenass ‘a pere
‘E viecchie addeventassero criature
E ‘a pietto scumparesse ogni paura
Se overo fuss tu l’ammore eterno
Restasse ‘a primmavera pur ‘a vierno
Nun s’addurmesse l’orso fino a marzo
E ‘a gente nun dicesse ca so pazz’Se overo fuss tu l’ammore eterno
Restasse ‘a primmavera pur ‘a vierno
Nun s’addurmesse l’orso fino a marzo
E ‘a gente nun dicesse ca so pazz’Magari fuss tu l’ammore overo
‘Ngopp all’acqua cammenass ‘a pere
‘E viecchie addeventassero criature
E ‘a pietto scumparesse ogni paura

GNUT Quello che Meriti 

Prenditi le cose importanti
Mettile in tasca e vattene via,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita la tua poesia.
E non lo sapremo mai
A cosa servirà
Tutto questo dolore che c’accompagna,
Forse a sentire più forte il profumo del mare.
Forse in un modo o nell’altro
Ci rende migliori.
E non so chi sarà, e perché,
Ma forse capiremo che
Sarebbe stato meglio ridere,
Sarebbe stato meglio vivere
E non rimandare tutto.
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi.
Che sarà, e perché?
Ma forse capiremo che
Sarebbe stato meglio vivere,
Sarebbe stato meglio vivere
E non rimandare tutto.
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi,
Prenditi quello che meriti
E dona a chi merita quello che puoi.

Dietro il progetto Gnut si cela Claudio Domestico, una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Attivo dal 2008, dopo varie pubblicazioni in Italia, tra cui l’album “Rumore della Luce” (2009), sempre prodotto da Piers Faccini, per la prima volta Gnut varca i confini nazionali con “Hear My Voice”, distribuito in formato fisico (vinile 12” edizione limitata) in Francia ed Inghilterra. Questi quattro nuovi brani, scritti dal poeta Alessio Sollo e GNUT, e cantanti in napoletano, sono stati registrati alla fine del 2017 nello studio di Piers nelle Cevennes, in Francia. La voce di Gnut ben si sposa a questi brani, una voce familiare al cantautorato napoletano ma con un timbro moderno che rimanda ad Elliot Smith e Bon Iver. In queste quattro stravaganti composizioni, il mandolino chiacchera con una chitarra tremolo mentre le pelli delle tammorre si fondono con gli accenti della batteria e con i cori . Queste canzoni non raccontano solo di storie d’amore, tradimenti e serenate, ma lasciano trasparire tutto il fascino di una città come Napoli, che vive attraverso la rappresentazione e la reinterpretazione di Gnut!
“Sono quattro canzoni d’amore in una lingua in cui non esiste il verbo “amare”. In napoletano l’amore è solo un sostantivo “l’ammore”. Non è possibile dire in napoletano “ti amo”, sarebbe tradotto con “te voglio ben’”.
Questa cosa spinge i poeti e gli autori di canzoni a cercare delle soluzioni alternative per esprimere i propri sentimenti, come figure retoriche o metafore. Il poeta Alessio Sollo scrive e pubblica sui social, decine di poesie al giorno, ripetendo tutti i gironi questo esercizio stilistico. Questi brani sono il mio tentativo di mettere in musica questa sua attitudine. Da questa collaborazione sono nati quasi tutti i pezzi del disco. Dal punto di vista musicale ho cercato di fondere elementi della mia trazione musicale, “la canzone napoletana”, con altri altri generi più distanti dal mio mondo.
Mi sono ispirato al blues, al folk inglese e alla musica africana del mali. Per questo lavoro è stato naturale cercare un confronto con Piers Faccini che per me resta un grandissimo punto di riferimento e d’ispirazione. Un vero maestro nel miscelare sonorità geograficamente distanti nel rispetto della personalità dell’artista che produce. Per me è un grande onore “ Gnut (Claudio Domestico)