Ho pensato ad un Sud che reagisce, che smette si essere individualmente furbo e opportunista e e che finalmente crei la propria fortuna, le proprie imprese, sfruttando al massimo lo smisurato patrimonio naturale, storico e artistico che possiede, e perchè no, anche le proprie icone, facendole diventare reddito, occupazione, ricchezza.
Un luogo che cominci a credere finalmente nelle proprie capacità di organizzazione e di impresa, smettendo di delegarle altrove, con risultati spesso disastrosi.
Un nuovo Sud che crei opportunità ai suoi giovani, che non li lasci partire, che crei il proprio tessuto economico con intelligenza, collaborazione e solidarietà.
L’argomento è sempre di cogente e pratica attualità, perché nonostante qualcuno sostenga che il problema non sussiste (probabilmente perché solitamente questi soggetti sono ben integrati e retribuiti), sono i giovani (e non solo) del Sud del Mondo a lasciare le proprie famiglie per cercare fortuna puntando la bussola verso il nord.

Così mentre scrivevo questa “tammurriata in 6/8” e tentavo di cantarla mi sono ricordato di non avere più la voce per fare “il cantante”.
Serviva una voce un po rauca, un atteggiamento determinato, pensavo chi potesse cantarla, con la stessa intensità, ed il primo pensiero è andato a Monica Sarnelli, ma non la sentivo da quasi un anno, e poi chissà se avrebbe accettato questa canzone così dura e così diversa dal suo repertorio.
Mentre pensavo queste cose indovinate chi mi ha chiamato per caso?
Il resto della storia la ascolterete tra non molto. Monica ha fatto lo stesso sogno di un Nuovo Sud e con Dario Andreano mi raggiungerà oggi per la 2a sessione di registrazione della voce.


Gli arrangiamenti di Ivan Russo sono belli, la voce di Monica è fantastica e giusta, la canzone mi piace.

Stay tuned!

Ho sentito cantare Fabiana per la prima volta su youtube accompagnata da una chitarra in un negozio di strumenti musicali.
Ed ogni volta che l’ho risentita sono entrato in quella che lei chiama “la bolla emotiva”, una connessione che cerca di creare con quelli che la ascoltano. Lei scherzando in un altra intervista a Music&thecity con Cecilia Donadio si definisce “jazz oriented”, ed in effetti la sua musica tra le varie matrici ha sicuramente anche il jazz.

Architetto e laureata in canto jazz (appunto) Fabiana ha un rapporto particolare con il mondo, ed uno dei suoi modi di essere libera e ribelle è quello di coltivare un pezzettino di terra al giardino dell’orco “un’azienda agricola sita nel cuore dei Campi Flegrei che affaccia sul Lago d’ Averno” [dal sito].
Mi ha ricevuto li, con lei c’era Luigi Esposito il bravissimo “pianista amico del cuore” un attore comico RINCHIUSO in un ragazzo timido lo definisce lei, con il quale collabora da sempre per comporre e per suonare dal vivo.
Pur conoscendolo da diversi anni e stimandolo come musicista e come persona, ho fatto l’imperdonabile cazzata di chiamarlo Stefano (sono stato poi per tutto il tempo a scusarmi 🙂 [oramai sono alla demenza senile 😀 ]).

Fabiana in quel paradiso che si affaccia sul Lago D’Averno mi ha rivelato:
“E’ un modo simbolico di affermare la mia indipendenza dal resto del mondo” raccontandomi la sua visione del consumismo e della sostenibilità.
Luigi mi ha parlato delle doti in cucina di Fabiana e delle sue sorelle che vivono con lei.

Oggi sono a Scampia su uno dei terrazzi con Peppoh che suona live per liberi&ribelli, alle 16,30 “forse” mi raggiunge Annalisa Buffardi 🙂 .
Stay tuned!

😀

Ho seguito Davide dai tempi in cui faceva le riproduzioni “mostruosamente esatte” dei dischi dei Pink Floyd, con tanto di indicazioni dello strumento usato compresi i parametri di fine tuning, era poco più che un teenager, attentissimo e sveglio su tutto quello che succedeva nel mondo del Rock progressivo.

Disk 1 Cover The Wall Pink Floyd

Disk 2 Cover The Wall Pink Floyd

Un vero talento, di Aversa, figlio del mio amico Francesco, ingegnere/chitarrista altrettanto talentuoso, con il quale ho suonato durante la mia adolescenza. A confermare la massima attenzione per il rock progressivo è una cover di Davide (forse 15enne?) trovata in rete di una canzone di elio e le storie tese: “il plafone” che ha una sequenza armonica che spiega al primo ascolto cosa significa Rock progressivo.

Quando sono venuti a suonare in Rai (da noi si suonava dal vivo), hanno portato tutta la loro attrezzatura sequencer e pad di batteria elettronica, ed ho avuto la chiara sensazione di un evoluzione del genere, che c’è ancora spazio e che non è stato detto tutto, un po come nella new wave degli inizi degli anni 80.


“Wake Me” live in Marconi Street, Naples (RAI studios)
Broadcasted by RAI 3 television channel during TGR’s program “Music&theCity”.

WILFUL DREAM are
Davide Capolongo – vocals, guitar, keyboards
Giuseppe Scuotri – keyboards

with
Nicola Terzo – drums
Gianni Grappone – keyboards

Felice Iovino – camera & video editing & postproduzione audio
Claudio della Rocca – camera

Composed by Davide Capolongo
Written by Giuseppe Scuotri

facebook.com/wilfuldream
instagram.com/wilfuldreammusic
twitter.com/wilfuldream
wilfuldream.bandcamp.com
soundcloud.com/wilfuldream

Il 26 giugno è uscita “Slip Away” (Official Video)

Meet my mind again
I’ll be gone astray

Sometimes I just feel too far
From everything in time and space

You see I can’t walk out
Nor I can stay
So I’ll roam this empty room
Lookin’ at you
And slip away

You see I can’t walk out
Nor I can stay
But I’ll cast my flighty tune
Lookin’ at you
‘Til I find another way for you to tell
I’m doing well.

Trains · Porcupine Tree

Trains · Porcupine Tree

I Porcupine Tree sono stati un gruppo musicale rock progressivo e sperimentale britannico.

L’origine del gruppo risale ai primi anni ottanta, quando il cantante e chitarrista Steven Wilson partì con il suo progetto da solo, suonando tutti gli strumenti e cantando. Il primo periodo ha mostrato chiaramente l’influenza del rock progressivo degli anni settanta e per molti anche quella dei Pink Floyd, nonostante il leader Steven Wilson abbia sempre voluto precisare che tra le loro fonti primarie d’ispirazione non vi sono i Pink Floyd.

Con l’evolversi del progetto, la band è cresciuta nei suoi componenti e, fino allo scioglimento nel 2010, era composta da: Steven Wilson (chitarra e voce), Richard Barbieri (tastiere), Colin Edwin (basso) e Gavin Harrison (batteria), che aveva sostituito nel 2002 il batterista precedente, Chris Maitland. Notevole resta agli occhi di tutti la peculiare indole espressiva dei testi, scritti quasi interamente da Steven Wilson, che distingue l’originalità e la poeticità singolare della band inglese dalle numerose altre del medesimo scenario progressive. Alcuni testi del concept album Fear of a Blank Planet sono stati riportati nell’antologia del manuale di letteratura inglese Hammerwit.[senza fonte]

Noto per essere uno stacanovista, Wilson è stato coinvolto sia come ingegnere del suono sia come musicista in un gran numero di progetti. Alcuni lo hanno visto coinvolto in prima persona: No-Man, Bass Communion, I.E.M. e i più recenti Blackfield e Storm Corrosion; altri lo hanno visto collaborare dall’esterno: Anathema, Marillion, Fish, Cipher, Opeth, Ian Anderson, Anja Garbarek, più recentemente i Pendulum ed altri, dimostrando di possedere una vasta collezione di talenti.

Porcupine Tree In Absentia

In Absentia

Testo
Train set and match spied under the blind
Shiny and contoured the railway winds
And I’ve heard the sound from my cousin’s bed
The hiss of the train at the railway head
Always the summers are slipping away
A 60 ton angel falls to the earth
A pile of old metal, a radiant blur
Scars in the country, the summer and her
Always the summers are slipping away
Find me a way for making it stay
When I hear the engine pass
I’m kissing you wide
The hissing subsides
I’m in luck
When the evening reaches here
You’re tying me up
I’m dying of love
It’s OK


Testo (tradotto da google)
Allenati insieme e partita spiati sotto il cieco
Lucidi e profilati i venti ferroviari
E ho sentito il suono dal letto di mia cugina
Il sibilo del treno alla testa della ferrovia
Le estati stanno sempre scivolando via
Un angelo di 60 tonnellate cade sulla terra
Un mucchio di vecchio metallo, una sfocatura radiosa
Cicatrici in campagna, l’estate e lei
Le estati stanno sempre scivolando via
Trovami un modo per farlo rimanere
Quando sento passare il motore
Ti sto baciando ampiamente
Il sibilo si attenua
Sono fortunato
Quando la sera arriva qui
Mi stai legando
Sto morendo d’amore
Va bene

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