Immagina tutto Rossella Santorelli

E’ un frutto acerbo Rossella, una liceale di Nola con la passione della musica e del canto.
Quest’anno ha presentato la sua candidatura a San Remo 2017, supportata dalla sua scuola di canto e dalla sua bravissima istruttrice Fiorella.
E’ riuscita ad entrare tra le finaliste e nonostante l’ottimo provino sostenuto a Sanremo dove è risultata tra le migliori. Questo ha fatto ben sperare fino all’ultimo secondo, ma Rossella non ce l’ha fatta.
Il giudizio artistico non è mai una scienza esatta, non lo è per il nuoto sincronizzato, figuriamoci nella musica dove l’aria vibra (e spesso si frigge). Quell’aria dovrebbe toccare le corde emotive di giurati (che chissà poi cosa giurano) con background diversi, magari di generazioni precedenti, con dei clichè acquisiti, spesso ferrei.
Ma soprattutto il mondo della musica non è come quello del calcio, dove “la palla è rotonda” e vince chi la mette in una rete più dell’altro.
Ma non siamo qui a fare polemiche alla Claudio Villa (buonanima).
Sanremo è così, è un mix dove la bravura dell’artista va dosata con le conoscenze, i rapporti, tra chi è dentro e chi è fuori, e soprattutto è un fatto di percentuali e di soldi (quei pochi che ancora girano nel mondo della discografia).
E’ quello che rimane dello show business per eccellenza in Italia, concentrato in soli 3 giorni di febbraio, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.
Essere dentro significa non tanto vendere dischi, quello non succede più, ma fare visualizzazioni, diventare popolari, fare le serate nelle migliaia di piazze in tutta italia con un cachet di tutto rispetto.

Gli altri, quelli che stanno fuori, aspettano il prossimo Sanremo.
Solitamente sono quelli che puntano tutto sulla canzoncina all’italiana, il motivetto facile ed orecchiabile. Si giocano insomma, il biglietto della lotteria sperando che sia quello vincente, per poi tornare alla vita di tutti i giorni.
Rossella è piccola, l’appuntamento con Sanremo è solo rimandato, lei non se ne fa un cruccio, e nonostante giochi a fare la femme fatale, nella realtà non ama molto apparire, è una ragazzina molto semplice, con moltissimi amici coetanei che ha voluto nel video.
La sua voce roca e soul la sentiremo ancora.

Francesco di Bella

“Dint’ò scuro addò allate se perdono me può truvà”, canta Francesco Di Bella evocando tutte le suggestioni e quel senso di smarrimento che offre quel pezzo di città chiamato Gianturco, riuscendo a cogliere tutta la poesia all’ombra dei silos pieni di carburanti che lasciano un forte odore nell’aria, sui vestiti e sulla pelle, dalle storie e dalle facce che si incontrano a napoliest.
Da officina 99 ad oggi Francesco compie un lungo percorso che lo riporta alle origini, come se non riuscisse a staccarsi da quella periferia che lo ispira profondamente.